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Persone Barbara Cominelli

Questione di legacy

, di Diana Cavalcoli
Due volte tra le Top 50 Most Inspirational Women in Technology in Europa, Barbara Cominelli è CEO di JLL Italia. "L'empowerment delle persone e la diversità sono due grandi motori dell'innovazione"

“La mia più grande soddisfazione è quando vedo un miglioramento dello stato di salute dell’azienda prima e dopo, la mia legacy, quello che sono riuscita a costruire con la squadra in termini di risultati di business, ma anche in termini di crescita organizzativa e sostenibilità di medio/lungo periodo.”

Barbara Cominelli è CEO di JLL Italia, colosso della consulenza immobiliare. Tra le poche donne al vertice, è stata inserita due volte tra le Top 50 Most Inspirational Women in Technology in Europe per il suo lavoro in Microsoft come Direttrice Generale e in Vodafone dove è stata Chief Digital, Operations and Wholesale Officer, premiata con il CEO Award di Forbes e inserita nella lista Fortune Businessperson of the Year. Nel suo curriculum: laurea in Business Administration e Master CEMS-MIM in International Management all’Università Bocconi, dove ha insegnato per due anni, oltre alla formazione post-laurea alla Rotterdam School of Management e a Stanford.

L’esordio nel mercato del lavoro è come Assistant Professor in Bocconi, per poi approdare nella consulenza in At Kearney. “Ho lavorato nel Regno Unito e a Milano arrivando a essere una dei più giovani manager in Europa.” Si unisce poi a un fondo di Venture Capital, attivo nel settore high tech. In questi anni Cominelli fa esperienze in settori diversi – strategia, marketing e vendite, digital, supply chain – ma le manca la concretezza della messa a terra dei progetti e, quando ne ha la possibilità, passa al management, entrando in Tenaris, dove sarà direttrice della strategia M&A, Marketing, Planning & Control e Institutional Relationships per sette anni. “Ho dovuto rimettermi in gioco e, con umiltà e curiosità, studiare tutto sui tubi per capire e conoscere la filiera. Oltre a mettere alla prova le mie capacità manageriali alla guida di un team di oltre cento persone in tutto il mondo, un team veramente multiculturale.” Ne nasce una leadership di ascolto, di servizio e “da coach”, che Cominelli porta anche in Vodafone, dove entra nel 2010. “Gestivo tremila persone ed è forse l’esperienza che mi ha fatto crescere di più come manager. Mi sono focalizzata sul far crescere la squadra. L’empowerment delle persone e la diversità sono due grandi motori di innovazione.” Il tutto mantenendo un clima sempre positivo. “Determinazione e tensione al risultato devono andare a braccetto con gentilezza, rispetto e growth mindset. Le persone devono sapere che non ci sarà un plotone di esecuzione se sbagliano, altrimenti come possiamo chiedere loro di andare oltre, di fare la differenza, di essere intra-prenditoriali? Cerco di alleggerire le tensioni: dico spesso ai miei di mantenere la calma, posto che non siamo chirurghi in sala operatoria.” L’ironia e la capacità di spaziare da temi seri a quelli leggeri aiuta anche l’approccio con i colleghi. “Ho spesso lavorato in ambienti maschili. Posti l’impegno e la serietà, ho trovato utile il sense of humor, l’empatia e la capacità di connettere; a volte per rompere il ghiaccio basta trovare un terreno comune, parlando, per esempio, di calcio o dell’Inter, di cui sono una grande tifosa.”

Il passo successivo nella carriera di Cominelli è entrare come DG in Microsoft, dove si occupa di AI, cloud e business applications e gestisce il più grande programma di investimento di Microsoft in Italia, “Ambizione Italia”: un miliardo e mezzo di investimenti in infrastrutture digitali, ma anche in competenze, formando circa un milione e mezzo di persone sul digitale. Dopo anni in ambito tech, arriva l’opportunità di misurarsi come capo azienda, per accelerare la crescita della società e trasformarla in chiave digitale e green. “Mi piacciono le sfide, è sempre stato un tratto del mio carattere.”

Da CEO, donna e mamma spiega l’importanza per le donne in ruoli senior di fungere da role model e di spendersi personalmente per creare opportunità e “mandare giù l’ascensore” per fare salire più donne: rimuovere gli ostacoli alla loro carriera, moltiplicarne le chance, stimolarle a uscire dalla confort zone quando serve. E ingaggiare gli uomini, in una solida alleanza in questo percorso: “Solo insieme si possono fare progressi”.