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Persone Sarah Catania

“Quando ho cominciato io, eravamo meno di cinque donne in sala mercati”

, di Diana Cavalcoli
Per Sarah Catania, Managing Director e responsabile per JP Morgan Private Bank in Italia e in Grecia, il mondo della finanza sta cambiando rapidamente verso una maggiore inclusione. Ma, al di là del genere, l’obiettivo deve essere cercare “l’equità dei talenti”

“A 18 anni ho lasciato la mia città natale in Sicilia, Trapani, dove mi ero diplomata al Liceo scientifico, per venire a Milano ed entrare in Bocconi grazie anche ad una borsa di studio promossa da un‘associazione di ex studentesse bocconiane. A pensarci ora è stata davvero un punto di svolta per la mia vita”. Parte da questo primo bivio la storia di Sarah Catania, oggi Managing Director e responsabile per JP Morgan Private Bank in Italia e in Grecia. 

Prima di essere una professionista al vertice della finanza internazionale, Catania è stata una matricola, ancora indecisa sui passi da compiere. “Gli anni dell’università - racconta - sono stati molto importanti per la mia crescita, mi sono iscritta nel 2000 a Economia dei Mercati Finanziari perché mi sembrava un campo tecnico in cui avrei potuto spaziare poi in ambiti diversi". Anni di formazione e crescita, non solo sui libri. "L’ambiente della Bocconi - spiega - lo ricordo come stimolante: avere intorno compagni di talento era uno sprone a far sempre meglio e a non fermarsi. Percepivo un senso positivo di urgency”.

L’altro aspetto che la colpisce dell’ateneo è l’approccio internazionale dei corsi. “Era già allora un’università che consentiva di partecipare a programmi di Exchange in tutto il mondo e soprattutto negli Stati Uniti. Per cui appena ne ho avuto la possibilità ho fatto le valigie". Direzione: Austin, Texas. Qui Catania frequenta la University of Texas dove si ambienta in fretta anche grazie all’inglese che parla fluentemente. “Merito delle lezioni extra con un insegnante madrelingua prese fin da piccola, su suggerimento di mia madre”, aggiunge. L’esperienza nel campus, in classe con studenti più grandi, e l’approccio pragmatico agli studi tipico della didattica americana sono un ulteriore stimolo. Racconta: "Sono stati sei mesi trasformativi per la mia carriera,  lì ho capito che avrei voluto iniziare subito a fare le prime esperienze nel mondo del lavoro. E così ho fatto, laureandomi quando già avevo iniziato il primo stage in J.P. Morgan”.

La laurea è magna cum laude e Catania entra giovanissima in una delle banche più importanti al mondo. Qui costruirà tutta la sua carriera. Nel 2004 è nella divisione fixed income sales della corporate e investment bank di J.P. Morgan e cura la relazione con investitori istituzionali italiani e greci. Ma non si ferma. “Per crescere professionalmente decido di spostarmi tra linee di business, un modo per uscire dalla mia comfort zone e conoscere aree diverse”. Nel 2010 entra così in JP Morgan Private Bank come senior advisor per gli investimenti e nel 2017 assume la responsabilità degli investimenti per la banca in Italia, alla guida di un team di professionisti tra Milano, Londra e Lussemburgo fino a diventare responsabile della strategia e della crescita della banca privata in Italia e in Grecia nel 2021.

Nel mentre racconta di essere diventata mamma di una bimba che oggi ha 9 anni. E dice: “È vero che le donne in finanza sono complessivamente ancora poche, quando ho cominciato eravamo meno di 5 in sala mercati, però posso confermare che il contesto sta cambiando velocemente anche in Italia. Nel mio caso ho avuto la fortuna di trovare sin da subito in J.P. Morgan un ambiente incredibilmente attento al tema dell’inclusione e della maternità, che ho vissuto in modo assolutamente positivo nonostante l'impegno lavorativo”.

Catania, che partecipa da anni ad eventi legati alla leadership femminile e si occupa anche di formare i più giovani, sottolinea poi l’importanza di gestire i talenti in un’organizzazione e spiega che l’obiettivo deve essere "oltre il genere", occorre ricercare "l'equità dei talenti". E dà così un consiglio alle più giovani e alle nuove generazioni: “Non aspettare mai un’investitura dall'alto, bisogna spronarsi continuamente, prepararsi e avere un mindset proattivo e positivo. Al di là del genere”.