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Persone Oreste Pollicino

Pollicino nominato presidente di Dicopo

, di Davide Ripamonti
Il docente di diritto costituzionale presiederà l’ente con sede a Bruxelles che si occupa delle questioni costituzionali introdotte dall’era digitale

Oreste Pollicino, professore ordinario di diritto costituzionale e diritto dei media presso il Dipartimento di studi giuridici dell’Università Bocconi, è stato nominato presidente di Dicopo (Digital Constitutionalism & Policy), ente non profit di diritto belga che si prefigge di essere una piattaforma di scambio di dibattito pluralista su temi legati alle nuove istanze del costituzionalismo digitale. 

Pollicino nel suo nuovo incarico presiederà il governance board composto anche da Paolo Cesarini (vicepresidente), Cornelia KuttererGiovanni De Gregorio e Andrea Parola. “Abbiamo creato un centro, un laboratorio di policy making in cui, a livello accademico e rigoroso, si possono affrontare questi temi in maniera pluralista, aperta”, spiega Pollicino, “senza condizionamenti, per provare a dare delle idee, per esempio, alla nuova Commissione che si insedierà fra qualche mese e con la quale vogliamo avere un dialogo aperto e proficuo su quali saranno i nuovi percorsi e le nuove frontiere della politica digitale europea”. La nascita di Dicopo, avvenuta circa un anno fa (e che è stata inaugurata con un key-note speech della vice-presidente della Commissione europea Vera Jourova) che coinvolge un gruppo di studiosi e policy makers esperti di economia e diritto all'avanguardia nel comprendere e plasmare il futuro della governance digitale, si è resa necessaria, spiega ancora Pollicino, perché “le questioni sollevate dalle tecnologie digitali sono principalmente di natura costituzionale. La protezione dei diritti e delle libertà è sempre più sotto pressione a causa di un mix di interferenze pubbliche e private. Allo stesso tempo, il ruolo della tecnologia nel potenziare le autorità pubbliche e le imprese transnazionali sta cambiando il modo tradizionale in cui gli individui vivono i loro diritti in una democrazia”, continua il docente della Bocconi. “Lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale, i rischi di cybersicurezza o la diffusione della disinformazione sui social media sono solo alcuni esempi delle questioni costituzionali sollevate dall'era digitale”.