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Passioni e gioielli nascosti di Pamela Giustinelli

, di Claudio Todesco
La nuova assistant professor e' una microeconometrista che raccoglie dati per capire come funziona il mondo. Ma nella sua vita ci sono anche Picasso e i Peanuts

Da quando ha assunto il nuovo incarico presso l'Università Bocconi, in molti le hanno chiesto che cosa si prova ad essere tornata. "Io però non lo vivo come un ritorno, anche se ho ottenuto un Master in Economics qui nel 2004", spiega Pamela Giustinelli, dal 1° febbraio assistant professor al Dipartimento di Economia. "Sono in Bocconi perché è una delle migliori università del mondo, con la capacità e determinazione di fare ancora meglio". Giustinelli, che ha lavorato per tredici anni negli Stati Uniti, proviene dall'Institute for Social Research at the University of Michigan, istituto di ricerca multidisciplinare dove economisti, sociologi, psicologi, statistici ed epidemiologi collaborano per generare dati e metterli a disposizione della comunità scientifica. "Era un buon momento per tornare a lavorare in un dipartimento di Economia, dopo questa immersione nella multidisciplinarità". Giustinelli insegna microeconometria agli studenti di PhD e, l'anno prossimo, a quelli del triennio. È affiliata a Leap e Igier.

Pamela Giustinelli ricorda ancora le parole che le rivolse il suo professore di filosofia del liceo scientifico che frequentava nella sua città natale, Verona. Era una delle studentesse migliori della classe, ma non aveva una passione ovvia per una sola materia di studio. "Mi auguro che tu possa finalmente scegliere fra scienze naturali e scienze umane", le disse il professore subito dopo la maturità. Alla fine, Giustinelli scelse Economia. "Alla luce di quel che faccio adesso, mi piace pensare che sia stato un modo per combinare il rigore delle scienze quantitative con l'interesse per argomenti che attraversano tutte le scienze sociali". Dopo la laurea a Verona e la specializzazione in Bocconi, Giustinelli invia domanda per il PhD presso la Northwestern University di Evanston, Illinois. "Era necessario inviare una sorta di saggio sulla propria filosofia di ricerca. Investii molto tempo ed energie in quel saggio, in cui affermavo l'importanza dell'integrazione fra teoria economica e raccolta dei dati".

Alla fine, Giustinelli ha costruito una carriera su questa idea, raccogliendo dati sulla scorta di specifiche teorie economiche e modelli econometrici, per poi usare quegli stessi dati per affinare la modellazione. Si definisce una microeconometrista che studia i modi in cui gli individui e le famiglie prendono decisioni importanti in situazioni di incertezza, sottoposti a vincoli informativi, in un mondo sempre più complesso. "Credo ci sia un parallelismo interessante fra quel che facciamo noi microeconometristi, cercando di interpretare i dati per comprendere come funziona il mondo, e quel che fanno le persone. Anch'esse tentano di formulare un'interpretazione della realtà al fine di scegliere quale scuola frequentare, per chi votare, per quale assistenza sanitaria optare, quando andare in pensione. Facciamo entrambi inferenza e dobbiamo fare i conti con l'incertezza".

Una sezione della sua pagina personale su Google è chiamata "Wonders and Jewels", un elenco parziale di passioni e gioielli nascosti, dall'olio su tela di Picasso Due ragazze che leggono ospitato allo University of Michigan Museum of Art al documentario di Pbs The Italian Americans. Le pagine sono illustrate da vignette dei Peanuts, tra cui quella in cui Charlie Brown si dice contento che le persone abbiano opinioni diverse e Lucy risponde: "No, perché? Se tutti fossero d'accordo con me, avrebbero tutti ragione". "Mi è capitato di mostrarla agli studenti perché esprime un concetto fondamentale in microeconometria, quello della eterogeneità".