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Persone Chiara Cormanni

La donna d’acciaio

, di Davide Ripamonti
Il settore della meccatronica si è molto modernizzato negli anni, diventando sempre più attrattivo. Ma si può fare di più, soprattutto per le donne. Come spiega Chiara Cormanni

Dalla metalmeccanica alla meccatronica il salto è lungo. Non è un semplice cambio di nome. Cambiano alcune competenze, ingegneria e informatica diventano protagoniste e contribuiscono a cancellare quell’immagine stantia, di olio sulle tute da lavoro e fumi, che le vecchie aziende metalmeccaniche evocavano. Ora è tutto pulito come un laboratorio. Ed è molto più attrattivo. Chiara Cormanni, 38 anni, laureata in Economia aziendale e poi specializzatasi al Master in marketing e comunicazione (Mimec), è oggi coo di Piattine e Profili Inox S.r.l., l’azienda di famiglia fondata dal padre nel Milanese. “Lavorare nell’azienda di famiglia è sempre stato il mio obiettivo”, racconta Chiara, “ma non è stato un percorso diretto. Anzi, mio padre mi ha sempre spinto a fare prima esperienza altrove ma poi a un certo punto la mia strada si stava allontanando e mi ha richiamata”. Un’esperienza in Finmeccanica, prima, e una alla Perfetti, dopo, sono state le tappe intermedie del suo percorso. 

“Il periodo in Finmeccanica ha rappresentato un momento formativo molto importante”, riprende Chiara Cormanni, “un ambiente ancora prettamente maschile ma che mi ha permesso di avvicinarmi al mondo delle istituzioni e delle associazioni, un ambito davvero interessante. Poi il passaggio alla Perfetti in ambito marketing, prima nella sede in provincia di Milano poi per tre anni ad Amsterdam. Viaggiavo tantissimo e l’ambiente di lavoro era davvero internazionale. Ero in procinto di trasferirmi in Cina e qui mio padre ha deciso che fosse il momento giusto per farmi rientrare”. Aveva viaggiato e imparato abbastanza. Ma, e qui sta il paradosso, di acciaio non sapeva nulla. “Ho dovuto ricominciare dalle basi, per due anni è stata una gavetta piuttosto dura ma ho resistito e mi sono appassionata, di acciaio ma non solo”. In questi anni, infatti, Chiara Cormanni si avvicina anche al mondo delle istituzioni, della rappresentanza, in particolare di Assolombarda, diventando vicepresidente del Gruppo giovani imprenditori, con delega per la sostenibilità e l’inclusione. Ma non solo. Chiara è anche membro del Consiglio della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi per il quinquennio 2022-2027.  “E’ un ambiente anche questo principalmente maschile, di età sicuramente superiore alla mia, però si tratta di un'esperienza che mi sta piacendo tanto e da lì mi hanno dato l'opportunità di essere presidente del comitato di imprenditoria femminile, che racchiude tutte le rappresentanti di tutte le associazioni più importanti che ci sono sul territorio. L’obiettivo è quello di portare avanti tutto ciò che si può fare per la piena identità economica della donna, che crediamo si possa raggiungere attraverso il lavoro e attraverso un ruolo della donna nella società sempre più consapevole”, dice ancora Chiara. C’è però un altro progetto al quale Chiara Cormanni crede molto: “Sono anche membro dell’Advisory Board del progetto STEAMiamoci, volto a incentivare le ragazze a intraprendere percorsi di studi in materie STEM. In questo settore saranno gran parte delle professioni del futuro, quelle con le maggiori prospettive e le maggiori retribuzioni, dove probabilmente si assisterà alla più rapida diminuzione del gap salariale che ancora esiste tra uomini e donne”. Anche nella sua azienda Chiara ha portato avanti con coerenza e determinazione una politica volta a favorire l’ingresso delle donne in ambiti professionali dai quali finora erano rimaste quasi escluse: “Di solito le donne ricoprivano mansioni amministrative, io ho voluto ampliare le possibilità. Per esempio, un’ingegnere donna è la responsabile qualità e pianificazione. Tutto incomincia dai colloqui, prima per certe posizioni venivano convocati solo uomini, adesso non è più così. Racconto un aneddoto: Abbiamo costruito un nuovo capannone e abbiamo fatto lo spogliatoio femminile. Molti mi dicevano: chi vuoi che usi mai lo spogliatoio femminile? E invece lo spogliatoio femminile è usato, e lo sarà sempre di più perché anche le operatrici iniziano ad affacciarsi al nostro settore. Da qui anche il nostro impegno a raggiungere la Certificazione per la parità di genere”. 
 

Il settore, dicevamo prima, è molto cambiato rispetto a quando suo padre ha fondato l’azienda. E questo va anche comunicato: “Tutti i nostri operatori sono dei professionisti altamente specializzati con delle retribuzioni alte, tutti con un tablet a bordo macchina che comunica in tempo reale con la produzione. Devo dire infatti che una cosa che mi piace molto è parlare ai ragazzi e vado nelle scuole proprio per raccontare che le aziende non sono più quelle di una volta”. Tornando al ruolo delle donne, secondo alcuni scontano anche il fatto, rispetto agli uomini, di non saper chiedere e quindi, per questo, di arrivare più tardi ai vertici o di non arrivarci affatto. E’ vero? “Assolutamente sì, ed è un peccato. La cosa che vorrei dire alle ragazze è di non precludersi nessuna opportunità, che possono davvero fare quello che vogliono, ma di considerare anche le aziende, quelle che vengono considerate le Pmi italiane, perché sono delle aziende con grossissime opportunità di carriera, soprattutto per chi ha un background che può portare valore aggiunto in queste aziende. Viene valorizzato ancora di più perché ti rendi conto della differenza che può fare una ragazza con una preparazione che arriva da una università come la Bocconi”.