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Persone Alessandra Priante

Non una carriera, ma un terremoto continuo

, di Diana Cavalcoli
Così Alessandra Priante descrive il suo percorso, riflesso del suo grande desiderio di sperimentare il cambiamento. Oggi Alessandra è Europe Director for the United Nations World Tourism Organization delle Nazioni Unite e alle nuove generazioni dice: “Uscite dalle etichette e dalle zone di comfort"

“Nella mia vita ho sempre cercato il cambiamento, non sono fatta per star ferma: amo fare cose mai fatte prima.” Alessandra Priante oggi è la Direttrice Europa per la United Nations World Tourism Organization (UNWTO), ossia l’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del turismo mondiale, sostenibile, universalmente accessibile e responsabile. Nella sua carriera Priante dice di aver “fatto e disfatto”, tanto che parla di un percorso paragonabile a “un terremoto continuo”.

Racconta: “Parte dell’infanzia l’ho vissuta a New York, sono arrivata in Italia a Terni che ero bilingue, parlavo italiano ma con accento americano ed ero un po’ secchiona. Integrarsi è stato complesso. Mi sono sempre sentita diversa, in qualche misura però ne ho fatto un punto di forza”.

Priante prosegue gli studi in Italia, si laurea in Economia Aziendale in Bocconi ma sente di non essere tagliata per una carriera tradizionale in finanza. Versatile il tanto che basta – una “nerd creativa” si definisce lei stessa – comincia a lavorare in ambito bancario (investment banking) per un grande gruppo internazionale, nella sua Milano. Un’esperienza che la porta a una svolta. “Di quegli anni ricordo i ritmi serrati, sempre in ufficio. Nel giro di un anno ero a rischio esaurimento così mi sono dimessa. Con grande choc per la mia famiglia a cui ho comunicato la decisione durante le vacanze di Natale” aggiunge.

In piena crisi esistenziale e lavorativa si rivolge alla Bocconi per uno sforzo di refocusing, ma “dal servizio placement dicevano che avevo un curriculum complicato e troppo vario, troppi interessi, ero difficile da collocare: spaziavo dalla passione per la musica (amo l’elettronica e i Depeche Mode) e per il cinema a forti skills ‘numeriche’ e solide competenze verticali in finanza”.

Il placement però la aiuta a capire che la sua strada necessitava di un taglio netto col passato. Così Priante decide di iniziare a lavorare nelle istituzioni e in ambito culturale. Un mondo più vicino ai suoi valori e alle sue passioni. Dice: “Sono entrata nel 2002 al ministero per i Beni e le Attività Culturali nella Direzione per il Cinema. Avevo il compito di ristrutturare le finanze pubbliche e ho dovuto costruire squadra e strategie da zero. Non potevo chiedere di meglio”.

Unendo le capacità finanziarie all’ambizione di avere un impatto concreto, Priante è poi Director of the Research and Studies Unit (che crea lei stessa) e responsabile di tutte le relazioni internazionali sia bilaterali che multilaterali: dal gran lavoro sulla convenzione UNESCO alle contrattazioni in Unione Europea, dalla sistematizzazione dei conti pubblici nell’audiovisivo alla creazione del sistema di tax credit nel cinema che tuttora vive e fa prosperare tante produzioni audiovisive nazionali e internazionali. Priante diventa quindi un punto di riferimento tecnico che resiste a qualsiasi passaggio di governo, fino a quando, dopo un viaggio a Dubai, si innamora del Golfo e convince il ministero degli Esteri a darle fiducia per un bel progetto. Dal 2010-2015 diventa Esperta culturale del Governo per l’area del Golfo. Il che significa viaggiare: Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Bahrein, Kuwait. Missione? Promuovere la cultura e l’istruzione italiane.

Torna poi al ministero dei Beni e delle Attività Culturali come capo delle relazioni internazionali multilaterali; per amore del cambiamento fa poi un altro salto: candidarsi all’UNTWO dove nel 2019 viene selezionata tra circa duecento candidati provenienti da tutto il mondo. “Ho colto al volo la possibilità di lavorare in un contesto nuovo e ancor più internazionale e adesso curo un settore che sta vivendo il rimbalzo del post pandemia.” Il consiglio alle nuove generazioni a cui insegna come docente LUISS? “Avere fame ma pazienza, non fermarsi mai e uscire da etichette e comfort zone”.