Nella City di Londra, senza dimenticare le radici
“La mia carriera? La definirei ‘conquistata’, ogni passo è stato frutto di impegno e costanza. Non credo molto al caso, nella mia esperienza posso dire di aver visto che i migliori risultati si raggiungono con lo sforzo individuale.” Kim Salvadori oggi è Executive Director nell’investment banking di Goldman Sachs a Londra. Nel team di Leveraged Finance si occupa di strutturare, sottoscrivere e collocare emissioni primarie di debito per aziende europee a rating speculativo che lavorano nel settore della sanità. Un percorso costruito con grande costanza dopo la laurea triennale in Economia Aziendale e Management e la laurea specialistica in Finanza in Bocconi.
Merito anche dell’approccio alla formazione di Salvadori: “Per me ‘università’ non era solo lezioni: già in triennale collaboravo con professori a progetti grazie a cui ho incontrato vari professionisti della finanza. Ricordo che al secondo anno di triennale andai al career service dell’università a chiedere materiali sugli sbocchi professionali per Finanza aziendale. Mi risposero con un’altra domanda: ‘Vuole materiali sulle professioni aziendali o su lavori di consulenza come banche d’investimento?’. Avevo una vaga idea delle professioni aziendali disponibili, ma non sapevo cosa fosse una banca d’affari, scelsi la seconda opzione e una cosa tirò l’altra. Però mi diverte pensare che in una realtà parallela il mio alter ego abbia scelto la prima opzione e ora lavori in azienda da direttrice finanziaria o responsabile M&A”.
Salvadori invece si butta e intraprende due stage, Tamburi Investment Partners a Milano e Deutsche Bank a Londra, ricevendo poi un’offerta di lavoro. “Ad appena un anno dalla laurea avevo un contratto. In quel periodo scopro che alcuni miei contatti in Goldman Sachs cercavano un analista a Londra; passati i colloqui mi sono decisa a fare il salto.” Salvadori inizia così a lavorare nella banca d’affari da analista nel team di Leveraged Finance, la stessa divisione in cui ora è un’executive director appassionata del suo lavoro. “Quello che preferisco è il continuo stimolo intellettuale che viene dal lavorare con persone intelligenti e motivate, sia colleghi che clienti, e dall’affrontare situazioni diverse ogni giorno. In Leveraged Finance, trovandomi a gestire processi di finanziamento e sottoscrizioni di capitale, l’attitudine alla risoluzione dei problemi è fondamentale: ogni azienda ha un profilo finanziario differente, ogni progetto ha le sue complessità e il mercato stesso è sempre in movimento” aggiunge.
Tra i modelli che l’hanno ispirata Salvadori cita donne indipendenti e dedicate al lavoro, come Rita Levi Montalcini o la regina Elisabetta, ma parla anche dell’importanza delle radici e del suo Veneto. “Vince la figura dell’imprenditore nei vari camei che ho visto crescendo: il droghiere (casoìn) che da trent’anni si sveglia alle sei e fa consegne a domicilio con la bici storica; il nonno con la torrefazione di caffè; il dipendente che rileva l’attività dove lavora e che se all’inizio tira la cinghia è però orgoglioso perché è in proprio. A modo loro m’insegnano ad andar fiera del lavoro e dei frutti dell’impegno.”
Tanto che l’incoraggiamento per le più giovani è: non aver paura di intraprendere percorsi di carriera di qualsiasi tipo. “Sono tante le realtà professionali dove la parità di genere non è ancora del tutto applicata, ma ci sono altrettanti segnali di apertura e passi in avanti, specialmente da parte dei grandi gruppi aziendali multinazionali. Più opportunità per le giovani d’oggi portano alla formazione di una classe manageriale più equilibrata in futuro e creano un circolo virtuoso.” Certo per lavorare in finanza servono anche competenze verticali e soft. Per Salvadori l’inglese e la matematica finanziaria sono fondamentali ma senza sottovalutare il senso di responsabilità e il saper collaborare con i colleghi.
“Il mio professore di finanza aziendale me lo ripeteva spesso: la finanza è fatta di persone,
non di numeri.”