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Nel cervello del virtuoso

, di Maurizio Zollo - ordinario Bocconi e direttore del Croma, il Center for research in organization and management
Un programma di ricerca misura gli effetti della formazione sulla neuro-psicologia

Lo sviluppo delle predisposizioni a decidere in modo "virtuoso" è una sfida cruciale per la ricerca, la didattica e la pratica manageriale. Sia che per virtù si intenda la massimizzazione dell'impatto economico atteso, sia che si comprendano dimensioni decisionali diverse, quali la creatività, la validità etica delle scelte o la sostenibilità sociale e ambientale, il problema rimane. Come fare per stimolare lo sviluppo delle predisposizioni all'interno della struttura psicologica del decisore? Il Center for Research in Organization and Management (Croma) ha lanciato un programma di ricerca pluriennale, in collaborazione con il centro per la neuroscienza cognitiva dell'Università Vita-Salute San Raffaele e con un grant della Fondazione Cariplo, per dare una risposta scientificamente rigorosa a questi quesiti. Il programma si basa sui risultati degli studi sui fattori psicologici e neurologici nelle scelte di innovazione fatte da manager e imprenditori, che hanno permesso di individuare, per la prima volta, i punti del cervello che si attivano maggiormente al momento di scelte esplorative. Ora che siamo in grado di "mappare" le aree cerebrali di maggior interesse e correlate con performance superiori, possiamo cercare di capire se e in che misura le capacità del manager di decidere in maniera performante possano essere rafforzate attraverso approcci formativi di tipo molto diverso tra loro.

Per far ciò, abbiamo ottenuto il supporto di una grande impresa italiana nel settore elettronico che ci permette di misurare le capacità decisionali e le correlate neurali di 60 manager.Ai manager che partecipano all'esperimento, che in questa fase si focalizza sull'innovazione, viene prima proposto un protocollo di valutazione composto di test psicologici e simulazioni manageriali e rilevazioni neurologiche. Il primo step formativo consiste in una giornata di formazione executive finalizzata a uniformare il loro background informativo. Nel secondo step, ogni partecipante viene assegnato in maniera casuale ad uno di quattro gruppi, tre dei quali saranno esposti a un approfondimento formativo particolare (il quarto è il gruppo di controllo). Il primo gruppo prosegue in letture e dibattiti a distanza, in linea con approcci formativi standard, il secondo fa uso di software specializzato all'allenamento delle capacità cognitive, per il terzo si usa un approccio di sviluppo dell'intelligenza emotiva attraverso tecniche di introspezione e meditazione. Nello step finale si ripete il protocollo di misurazione eseguito all'inizio per valutare eventuali cambiamenti nell'output decisionale e, soprattutto, il potenziale di impatto degli approcci formativi sul profilo neuro-psicologico dei decisori. La seconda parte del programma prevede una sequenza simile di analisi, ma focalizzata allo studio dell'efficacia relativa di programmi di formazione diretti allo sviluppo di manager capaci di prendere decisioni eticamente e socialmente sostenibili.