A muro con Radio Bocconi
Mancava la grande pallavolo maschile a Sportclub e la lacuna è stata finalmente colmata. Paolo Cozzi, 29 anni, due metri di altezza, centrale milanese di proprietà di Piacenza in prestito alla neopromossa Vibo Valentia, è stato infatti ospite questo pomeriggio negli studi di Radio Bocconi per rispondere alle curiosità di Chiara, Giusy, Nazario e Matteo.
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Paolo Cozzi ai microfoni di SportClub |
Paolo, 87 presenze in Nazionale, argento ad Atene 2004, due ori ai Campionati Europei (2003 e 2005), il sesto medagliato olimpico in un anno di trasmissioni, non si è sottratto al fuoco di fila delle domande, spaziando dai temi strettamente tecnici a quelli societari e agli aneddoti di una carriera già ricca di esperienze."Ho iniziato giocando a calcio e superando a 10 anni un provino con il Milan", dice, "poi per ragioni logistiche ho abbandonato. La pallavolo è stata una scelta quasi casuale, ma evidentemente azzeccata". Una carriera da allora in crescita, ma che ha comportato anche qualche dolorosa rinuncia. "Mi ero iscritto in Bocconi, al Clefin", racconta, "ho dato qualche esame ma poi, con il debutto in Serie A e con le prime convocazioni in Nazionale, tutto si è fatto più difficile. Sono convinto però che, pur con molto impegno, sia possibile portare avanti lo studio universitario e la carriera professionistica". Una carriera, quella di Paolo Cozzi, dipanatasi tra Milano, Modena, Cuneo, Piacenza e ora Vibo Valentia, con due finali scudetto e anche con crisi societarie che, "anche se ti penalizzano economicamente, da un certo punto di vista ti aiutano a crescere, sono comunque delle esperienze". Il punto più alto, come per ogni atleta che ha la fortuna e il merito di parteciparvi, le Olimpiadi: "Un ambiente elettrizzante, la carica di adrenalina è altissima. Il ricordo particolare? La fila davanti a McDonald's nel Villaggio Olimpico, dove ritrovavi tutti i più grandi campioni. E poi Federer che, alla nostra richiesta di fare una foto con lui, ha risposto: 'Sono io che dovrei chiedervelo'".La pallavolo, come gli altri sport professionistici, è alle prese con il doping. Ma è molto diffuso? "Nel nostro sport non direi", confessa Paolo, "piuttosto è molto diffuso l'abuso di farmaci consentiti, come la creatina, i cui effetti nel tempo purtroppo ancora non sono chiari". Prossimi appuntamenti a "tinte forti" per Sportclub: venerdì 15, alle 13, protagonista il Rosa con il vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Elio Trifari, per parlare del Giro d'Italia del Centenario e del ciclismo in generale;martedì 19, invece, di scena 'i colori del cielo e della notte', il nero e l'azzurro dell'Inter, con l'intervista all'amministratore delegato della società milanese, Ernesto Paolillo.