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Mozart e le sorelle Weber

, di Giovanni Iudica - ordinario di diritto civile e direttore della Scuola di giurisprudenza della Bocconi
Amori e musica del genio austriaco

Norbert Elias considera Mozart un genio che aveva "bisogno di muliebrità": con le donne il compositore ebbe un rapporto dal quale seppe trarre ispirazione e linfa vitale per la sua creatività. Se si crede alla genetica nella trasmissione del talento, è ragionevole pensare che Wolfgang abbia ricevuto l'estro musicale più dalla madre, Anna Maria Walburga Pertl, che dal padre. Anna Maria, alla tarda età (per quei tempi) di 27 anni sposò il maestro di violino Leopold Mozart, da cui ebbe cinque figli. Ne sopravvissero due: Maria Anna Walpurga Ignatia ("Nannerl") e Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus (Wolfgang Amadé). Leopold era un virtuoso del violino, ma privo di quella scintilla che invece era posseduta dalla moglie. Wolfgang, in una lettera alla mamma, le manifestò il desiderio: "Di ascoltar presto le Sinfonie da Camera di Pertl" e Leopold, molto onestamente, le riconobbe doti di "genialità" nella composizione. Anche Nannerl aveva ereditato dalla madre il talento musicale. Tra i due fratelli i rapporti furono strettissimi e affettuosi. Nannerl fu "il primo confidente" del fratellino, almeno sino alle sue nozze con Constanze Weber. Wolfgang, però, ben prima di quella che aveva rivolto a Constanze, aveva fatto un'altra proposta di matrimonio. A sei anni, fu invitato a Corte dalla colta e potente imperatrice Maria Tiresia, la quale, tra l'altro, nella sua riforma dell'istruzione pubblica, aveva introdotto la musica tra le materie "essenziali". Il piccolo Wolfgang, dopo aver stupito l'imperatrice con la sua bravura, si era messo a giocare nei saloni di Schönbrunn. A un certo punto scivolò e finì per terra. Allora l'imperatrice, esperta mamma di tredici figli, l'aiutò a rialzarsi. Il bimbo le sorrise e le disse: "Siete davvero gentile. Quando sarò grande vi sposerò".

Mozart sposò invece Constanze. Ma qualche anno prima si era innamorato della seconda delle sorelle Weber, Aloysia. La bella Aloysia cantava e Wolfgang l'accompagnava al pianoforte. Wolfgang scrisse per Aloysia molta musica, tra cui Nehmt meinen Dank K383 e Mia speranza adorata K416. Aloysia, però, non ricambiò l'amore del suo maestro di pianoforte, ma si invaghì di un attore di Corte, Joseph Lange, che era anche pittore. A lui si deve uno dei più noti ritratti di Mozart. La primogenita delle sorelle Weber, Josefa, fu un'altra grande cantante dell'epoca. Wolfgang creò per lei il ruolo della Regina della notte, nel Flauto magico. Nel 1791 Mozart si ammalò. Passava le sue giornate a letto, lavorando febbrilmente al Requiem. Mentre scriveva provava la parte: cantava lui stesso il Lacrimosa e lo faceva piangendo, consapevole di essere prossimo alla morte. La notte era perseguitato dagli incubi di van Swieten e di Salieri. La moglie Constanze era lontana, a Baden, non potendo rinunciare alle cure termali. Constanze era una donna egoista. Una volta Wolfgang le scrisse: "Se tu mi ami la metà di quanto ti amo io, sarò contento". Mozart morì tra le braccia di un'altra Weber, la minore, Marie Sophie.