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Università Inclusione

Mani tese tra la Bocconi e gli studenti africani

, di Andrea Celauro
I progetti e le iniziative dell'Ateneo per promuovere l'inclusione dei talenti

Novantotto studenti di paesi africani iscritti nell'anno accademico 2022-23 in Bocconi e SDA Bocconi, dieci università partner nel continente, orientamento e recruitment in Ghana, Nigeria, Kenya, South Africa, Egitto, Marocco, Ruanda e diverse partnership e programmi ad hoc per promuovere la formazione di giovani africani. Numeri e iniziative che raccontano delle relazioni sempre più strette dell'Università Bocconi con le istituzioni di diversi paesi africani e dell'impegno crescente per incentivare la circolazione dei talenti.

"La Bocconi sta costruendo solide partnership con le università del continente africano, mettendo a disposizione borse di studio per i talenti africani e facilitando iniziative di reclutamento coordinate in collaborazione con le associazioni locali", spiega la prorettrice per l'Internazionalizzazione della Bocconi, Catherine De Vries. "Questi sforzi collettivi mirano a rafforzare la presenza della Bocconi nel continente, arricchendo così le relazioni intercontinentali e favorendo le sinergie tra Europa e Africa".

Partnership e sinergie che negli ultimi anni si sono concretizzate in diverse iniziative. Tra queste, le "Borse Africa", per sostenere economicamente gli studenti in arrivo dai paesi subsahariani durante il loro soggiorno in Bocconi con l'obiettivo di incrementare i flussi di scambio e rafforzare la collaborazione con le istituzioni chiave di quest'area geografica. Le Borse Africa hanno permesso di sostenere finora 19 studenti (7 dal Kenya, 6 dal Ghana e 6 dalla Nigeria).

O ancora con i progetti UNICORE, Fondazione Labia e Bridge 2 Rwanda. Nato dalla collaborazione tra UNHCR, MAECI, Caritas, Diaconia Valdese e, ad oggi, 33 università italiane, il programma UNICORE (Corridoi Universitari per Rifugiati) fa parte della strategia UNHCR dei "percorsi complementari" che mira a dare accesso all'istruzione secondaria ai rifugiati. Gli studenti rifugiati ammessi in Bocconi, residenti nei Paesi africani di destinazione, hanno l'opportunità di frequentare un corso di laurea magistrale di due anni con una borsa di studio completa, mentre vengono supportati nelle procedure di trasferimento dall'UNHCR e dagli altri partner. La Bocconi ha partecipato alle ultime due edizioni del programma, con un totale di 3 studenti iscritti per il 2022/23 (2 congolesi dal Malawi e dal Camerun, 1 burundese dal Mozambico) e partecipa all'edizione 2023/24 ospitando altri 3 studenti (una studentessa del Sud Sudan in arrivo dal Kenya, una studentessa della RDC dall'Uganda e una studentessa del Burundi dal Kenya).

La partnership con Fondazione sudafricana Labia, siglata nel 2021, prevede invece la collaborazione per il recruitment e il supporto di studenti meritevoli ma a basso reddito delle scuole superiori del Sudafrica, dando loro il sostegno economico completo per l'accesso a un corso bachelor. Due gli studenti ammessi per l'anno accademico in corso, mentre 1 applicant è stato selezionato per il prossimo anno accademico. Come racconta Mikyle George, 19enne da Cape Town, al primo anno del BIEM, "Ho deciso di cogliere questa opportunità alla Bocconi per le possibilità che mi si apriranno. L'inizio è stato difficile, essendo fuori dalla mia zona di comfort, ma sto davvero crescendo per godermi questa esperienza".

Con Bridge2Rwanda, infine, sono selezionati i diplomati più talentuosi e aiutandoli a ottenere borse di studio all'estero. Dal 2022, Bridge2Rwanda ha supportato 262 studenti africani provenienti da Ruanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan per ottenere oltre 64 milioni di dollari in borse di studio e a studiare in 82 università di alto livello in tutto il mondo. Una prima studentessa Birdge2Rwanda è stata ammessa con una borsa di studio completa alla Bocconi per l'anno accademico 2023/24 e nuovi candidati saranno valutati per 1-2 borse di studio complete per il 2024/25. "È un'esperienza impegnativa per me qui alla Bocconi, ma è bello essere messi alla prova e so che mi aprirà delle opportunità", racconta Albina Cyuzuzo Ntivuguruzwa, 19 anni, al primo anno del BEMACS. "Non sarei mai arrivata qui senza Bridge2Rwanda - apprezzo il lavoro delle ONG e in futuro vorrei mettere a disposizione di una di esse il mio lavoro e le mie competenze".

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