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Ma questa raccolta e' uno scandalo

, di Stefano Bonini
Crolli finanziari. Uno studio sui sintomi delle frodi e dei falsi in bilancio

Lo sviluppo dei mercati finanziari degli ultimi vent'anni è stato accompagnato da un notevole incremento degli scandali finanziari che spesso hanno avuto impatti significativi sui valori di mercato del debito e dell'equity delle imprese coinvolte. Sebbene l'effetto di frodi finanziarie raramente sia fatale, come nel caso Enron, la falsificazione dei bilanci, l'infedele comunicazione di informazioni rilevanti al mercato, la manipolazione di risultati degli investimenti in ricerca e sviluppo o degli stati di avanzamento di un prodotto, se scoperte, si traducono in litigation legali che impongono elevati costi alle imprese sotto forma di risarcimenti e perdita di reputazione. Ad esempio, il 7 febbraio 2007, LG Philips è stata citata in tribunale in una security classaction da parte degli azionisti di minoranza, per aver mantenuto prezzi di mercato artificialmente elevati in violazione alle norme antitrust. Tale scelta del management ha consentito di comunicare al mercato, per oltre 3 anni, margini significativamente più elevati e pertanto di mantenere elevato il valore delle azioni. Quando tali pratiche sono state scoperte, il prezzo delle azioni è crollato determinando una perdita di capitalizzazione pari a 1,6 miliardi di dollari. La società, a oggi, ha proposto una transazione monetaria per chiudere la causa.

La ricerca accademica ha iniziato a dedicare molta attenzione a questo fenomeno con l'obiettivo di comprendere gli effetti di tali azioni da parte del management e degli azionisti di controllo sul sistema dei finanziatori e degli investitori. In un recente studio (Bonini S. e Boraschi-Diaz D., Corporate Scandals and Capital Structure, Journal of Business Ethics, forthcoming), è stato analizzato l'effetto di scandali finanziari sulle scelte di finanziamento e sui valori di mercato di equity e debito delle imprese coinvolte. L'ipotesi di ricerca principale prevede che una frode emerga molto dopo il suo reale inizio e che i manager, anticipando i possibili effetti dell'informazione nascosta o alterata, sfrutteranno tale asimmetria per massimizzare la raccolta di capitale da destinare a molteplici fini: acquisizioni, overinvestment, arricchimento personale con l'esercizio di stock option. Lo studio ha analizzato 1.544 imprese americane quotate coinvolte in uno scandalo finanziario: quest'ultimo è identificato come il coinvolgimento in una security class action lawsuit, una causa collettiva di risarcimento da parte di una o più classi di investitori. Il periodo di riferimento va dal 1995 al 2008, al fine di analizzare gli effetti di lungo periodo sulla struttura finanziaria delle imprese coinvolte.I risultati (vedi figura) mostrano che, a fronte di una raccolta uniforme nel tempo da parte dei loro competitor nei medesimi settori industriali, le imprese oggetto di scandali finanziari raccolgono in media il 30% in più negli anni precedenti alla causa con punte fino al 55%. Tale risultato è sorprendente alla luce degli effetti sul prezzo delle azioni e sulla qualità del debito successivi alla rivelazione della frode. Infatti, l'effetto immediato di prezzo sull'equity è di una caduta immediata del 20% (Cumulative abnormal return) che persiste nel lungo periodo. Similmente, l'effetto sul debito è un degradamento del rating medio di 1,1 unità, ma ben più importante, la perdita dello status di investment grade che garantisce un costo di raccolta decisamente più basso. I risultati ottenuti sono significativi anche controllando per molti fattori tipicamente associati alle scelte di raccolta di capitale, come dimensione, livello di tangibilità degli asset, profittabilità e rischiosità. Questi risultati suggeriscono diversi interrogativi sull'efficienza dei mercati e sull'efficacia degli strumenti di disciplina dei problemi di agenzia. Se da un lato i mercati sembrano in grado di sanzionare ex-post il comportamento deviante dei manager, non appaiono adeguati gli strumenti di prevenzione del rischio di frode lasciando esposti gli investitori a significativi fattori di rischio potenzialmente destabilizzanti per le scelte di raccolta di capitale delle imprese.