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Le strategie degli azionisti, oltre la CSR

, di Fabio Todesco
La OAS 2023 Conference e' lo sforzo congiunto di Bocconi e Universita' di S. Gallo per allargare lo sguardo sugli azionisti come agenti della strategia aziendale, al di la' della corporate social responsibility

Il potere degli azionisti di influenzare la strategia aziendale è sempre più evidente, soprattutto con l'emergere di nuovi approcci come l'impact investment dei fondi d'investimento e l'attivismo di molti azionisti, che cercano tipicamente di spingere le aziende verso comportamenti sostenibili.

Tuttavia, spesso manca una visione complessiva del ruolo di diversi tipi di azionisti e del loro impatto sulle strategie aziendali. "È vero che da un grande potere derivano grandi responsabilità, ma il potere degli azionisti va al di là della possibilità di intervenire nella corporate governance" chiarisce Mario Daniele Amore, Full Professor presso il Dipartimento di Management e Tecnologia della Bocconi e co-organizzatore della terza edizione di Owners as Strategists (OAS 2023), una conferenza online organizzata dalla Bocconi e dall'Università di S. Gallo e sostenuta dalla Cattedra AIDAF-EY in Management strategico delle imprese familiari in memoria di Alberto Falck, che si terrà online il 27 giugno (per iscriverti, CLICCA QUI). "Gli Stati, i fondi di private equity, quelli di venture capital e le famiglie proprietarie sono tutti esempi di azionisti con obiettivi diversi e che condizionano profondamente la strategia aziendale."

"Il tema richiede un esame approfondito degli obiettivi dell'impresa e del suo ruolo nella società, afferma Paola Taricco, altra co-organizzatrice da parte Bocconi. "La domanda fondamentale sollevata da studiosi come Luigi Zingales, che aprirà l'evento con il suo keynote speech, è 'che cosa dovrebbe massimizzare un'azienda?' La risposta classica, 'il valore per gli azionisti,' è considerata, da molti, non più sufficiente."

Il concetto di funzione obiettivo di un'azienda è cruciale in questo contesto. Secondo un'ampia visione, le aziende dovrebbero perseguire gli obiettivi dei loro proprietari, ma la realtà è più complessa. Ci sono diverse preferenze tra gli azionisti, il che significa che possono avere obiettivi diversi. Inoltre, fino a poco tempo fa i detentori della capacità di sviluppare la strategia d'impresa erano considerati i manager, con il classico "problema dell'agenzia," che si manifesta quando c'è un disallineamento tra gli obiettivi dei proprietari e quelli di chi gestisce praticamente l'azienda.

"La crescente concentrazione della proprietà aziendale nelle mani di venture capitalist, società di private equity, hedge fund ed entità simili solleva la questione della loro influenza sulla strategia aziendale. Questi proprietari hanno i loro obiettivi, ad esempio per quanto riguarda l'orizzonte di investimento o la concentrazione degli asset. Ad oggi, la ricerca su questi temi è scarsa e dobbiamo saperne di più sulle motivazioni e sui meccanismi sottostanti," afferma Thomas Zellweger, co-organizzatore della conference, insieme a Christine Scheef, per l'Università di S. Gallo.

Oltre allo speech iniziale di Zingales e a quello conclusivo di Ed Zajac (Kellogg School of Management), la conference prevede un panel di discussione internazionale sul tema "The responsibility of owners in today's economy", al quale parteciperanno Peter Klein (Baylor University), Steen Thomsen (Copenhagen Business School), Yupana Wiwattanakantang (National University of Singapore), e una serie di presentazioni di paper accademici.