Le note di Marco Pasini
Prosegue la ricca stagione musicale 2007–2008 organizzata dall'ISU Bocconi. Giovedì 13 marzo, alle 21, a salire sul palco dell'Aula Magna, tradizionale sede dei concerti dell'università per i quali, ricordiamo, l'ingresso è libero fino ad esaurimento posti, sarà Marco Pasini.
Milanese, nato nel 1965, Pasini si è diplomato al Conservatorio "Giuseppe Verdi" della sua città in pianoforte, organo e composizione organistica, perfezionandosi, poi, presso l'Istituto Santa Cecilia di Portogruaro sotto la guida di due importanti nomi della musica contemporanea: Lazar Barman (grande pianista e concertista russo scomparso tre anni fa) e Piero Rattalino (pianista e, soprattutto, musicologo, autore di una ventina di libri).
Premiato in diversi concorsi nazionali e internazionali, ha tenuto numerosi concerti sia in Italia che all'estero, tra cui, nel 2005, un recital di notevole successo per la Società dei Concerti nella Grande Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Ha anche inciso alcuni cd molto apprezzati dalla critica specializzata, meritandosi, tra le altre, una recensione dalla rivista Diapason che lo ha definito "pianista dai mezzi tecnici superbi".
In programma, nel concerto bocconiano, la "Fantasia quasi sonata. Dopo una lettura di Dante" di Franz Liszt, un vero e proprio poema sinfonico per pianoforte che mette in luce l'elegante virtuosismo creativo del compositore ungherese. Seguono poi due tarantelle, quella di Giuseppe Martucci e la Tarantella Napoletana "La Danza" di Rossini/Listz, un genere di composizione, questo, molto caro a Pasini, che ha inciso anche un cd dedicato proprio alle tarantelle per pianoforte. Chiudono la prima parte del concerto due Polacche di Chopin.
La seconda parte, invece, sarà dedicata completamente all'esecuzione dei "Quadri di una esposizione" di Modest Mussorgskij. Questa composizione, tecnicamente difficile e capace di trasmettere forti suggestioni, fu composta dall'autore russo in onore e ricordo del suo giovane amico architetto e pittore Victor Hartman dopo la sua morte, prendendo come spunto la volontà di "dar voce" ai sentimenti e le emozioni suscitate nel compositore dalla mostra di pitture e disegni dell'amico.