L’azienda di famiglia si guadagna, non si eredita. Come racconta Lorenza Luti
“Lavorerete qui se saprete meritarlo”. Con questo monito del papà Claudio Luti è cresciuta Lorenza Luti, che insieme al fratello Federico rappresenta la terza generazione della famiglia che ha fondato e guida tutt’ora Kartell, marchio iconico del design italiano. E Lorenza, che oggi è direttore marketing e retail, ha fatto di tutto nella vita per meritarselo. “Ho iniziato lavorando in un nostro punto vendita per un anno, esperienza fondamentale per conoscere il cliente e il prodotto. Ma ho anche cercato di approfondire la conoscenza di tutto il mondo Kartell, dai bilanci alla logistica, all’amministrazione”, racconta. “Del resto nelle aziende familiari è così che funziona, bisogna conoscere tutto ed è il motivo per cui la responsabilità è ancora più grande. È un po’ il prezzo da pagare per la fortuna di avere una strada che qualcuno ha già tracciato per te”. Una strada inaugurata oltre 70 anni fa dal nonno Giulio Castelli e dalla nonna Anna Castelli Ferrieri, una delle prime donne a laurearsi in architettura al Politecnico di Milano. “Un esempio per tutti in famiglia”.
Il primo passo per “meritarsi l’azienda di famiglia” Lorenza lo fa in Bocconi dove si laurea in economia aziendale nel 2002 con una tesi proprio sul passaggio generazionale. Da quel momento, Lorenza non smette di mettere in pratica l’insegnamento del padre che instancabilmente gli ha sempre ricordato che “non si deve guardare a quello che è stato fatto in passato ma cercare sempre di innovare”. E così mette in pratica e ogni giorno cerca di trasferire lo stesso ai suoi collaboratori convinta che viaggiare, uscire dalla propria zona di confort sia “indispensabile per trovare ispirazione, allacciare contatti, promuovere iniziative: perché Kartell è prima di tutto questo, una continua ispirazione e innovazione”. Con una costante attenzione al mondo che ci circonda e al suo benessere: “Un progetto che ho sostenuto personalmente, oltre che come manager, è l’attenzione che Kartell sta dando da alcuni anni alla sostenibilità dei processi produttivi, l’innovazione costante per rendere ogni fase della produzione meno impattante possibile. E il ricorso a materiali nuovi, spesso riciclati. Un esempio”, continua Lorenza Luti, “è la collaborazione che abbiamo avviato con illicaffè, un perfetto caso di economia circolare. Produciamo oggetti d’arredo e di design utilizzando le cialde del caffè”. Una mission che Lorenza Luti deve anche trasmettere a chi lavora con lei.
Ma Lorenza va oltre al suo ruolo e in azienda si è fatta promotrice anche di sostenere la presenza femminile. “Fino ad alcuni anni fa la presenza delle donne era soprattutto concentrata in ruoli più operativi, adesso è aumentata anche in quelli dirigenziali e abbiamo tantissime giovani donne che vanno in giro per il mondo. E anche nei paesi più tradizionalisti, penso al Medio Oriente, adesso si incontrano minori difficoltà”. La diversità porta grandi vantaggi ma a Lorenza non piace pensare che sia il genere a determinare lo stile di leadership perché, dice, “sono le singole persone che contano, il genere non è importante”. Anche per questo alle ragazze dice di superare i pregiudizi e scegliere il percorso che più si addice a loro come persona. E aggiunge: “Fate tutti i corsi possibili, vivete l’Università frequentando il campus, andate all’estero, entrate nelle aziende. Fate tutto questo e avrete un grande futuro”.