Contatti
Opinioni

L'Alta velocita' che unisce

, di Oliviero Baccelli - direttore del Master Memit
L'effetto piu' incisivo delle politiche europee sul trasporto ferroviario e' soprattutto sulla standardizzazione delle tecnologie e sulla regolamentazione del mercato, non solo nella creazione di una rete transeuropea. E nei modelli di business a guidare e' la Spagna, che ha evoluto il modello italiano

Lo sviluppo di efficienti servizi ferroviari ad alta velocità (AV) è una priorità delle politiche europee, sia per favorire la coesione economica e sociale attraverso l'integrazione fra le principali città metropolitane, sia per trasferire il traffico dal trasporto aereo al fine di ridurre il livello di emissioni di gas clima-alternanti e di inquinanti locali. Infatti, per distanze sino a 600-800 km l'AV è in grado di offrire un'alternativa ai voli aerei con livelli di esternalità ambientali pari a circa un decimo, oltreché con migliori livelli di comfort e semplicità organizzativa per i passeggeri, grazie anche alla localizzazione delle stazioni in aree centrali. Il target a livello Ue è di raddoppiare il numero di passeggeri fra il 2015 e il 2030 favorendo l'utilizzo di standard comuni per i sistemi di segnalamento e sicurezza, la gestione della capacità delle infrastrutture e la digitalizzazione dei sistemi di commercializzazione, oltreché favorendo la liberalizzazione del comparto.

Allo stato attuale la rete AV è in Europa è pari a 11.990 km, con 3.062 km in costruzione, 5.913 km in avanzato stato di pianificazione e 3.316 km previsti nel lungo periodo. L'Ue sostiene questo sviluppo anche con co-finanziamenti comunitari destinati alle reti transeuropee (TEN-T), con focus sulle sezioni transfrontaliere, che possono essere destinatarie di fondi pari al 50% del costo complessivo, e all'integrazione con gli aeroporti, per favorire gli aspetti sia di integrazione fra servizi ferroviari e voli di lungo raggio sia di sostituzione dei voli di breve raggio.

In realtà, gli aspetti più incisivi delle policy europee non sono legati solo alle politiche infrastrutturali, bensì agli aspetti di standardizzazione delle tecnologie, della regolamentazione dell'accesso al mercato e alle infrastrutture critiche, promuovendo innovative forme di competizione e collaborazione fra gli operatori.

Dopo la crisi pandemica, che ha costretto ad un ridimensionamento dei servizi in particolare internazionali, dalla seconda metà del 2021 i business model degli operatori europei hanno avuto un rapido sviluppo. L'epicentro di queste novità è il mercato spagnolo, dove operano 4 differenti imprese ferroviarie offrendo servizi AV molto diversificati. I risultati di questa evoluzione, resa possibile dall'ingresso di operatori francesi ed italiani, sono particolarmente positivi in termini di incremento del numero di passeggeri fra il primo trimestre del 2023 e del 2022, differenziato a seconda dell'intensità della competizione. Sulla base dei dati dell'Autorità della Concorrenza spagnola, che monitora con grande dettaglio i dati del mercato per apportare eventuali correzioni regolatorie in questa fase di grandi cambiamenti promossi dall'evoluzione del quadro normativo europeo, ad esempio, fra Madrid e Barcellona lo sviluppo è stato del 56,9%, fra Madrid e Valencia del 119%, fra Madrid e Malaga/Granada del 29,9% e fra Madrid e Alicante del 19,9%.

Il mercato spagnolo si identifica come un'evoluzione del modello italiano dove già da dieci anni operano in concorrenza diretta due imprese ferroviarie AV offrendo un benchmark su scala mondiale essendo stato il primo mercato ferroviario ad avere un livello di liberalizzazione così elevato. Fra gli elementi di replicabilità su scala europea emersi dall'ultimo biennio in Spagna vi sono anche aspetti di flessibilità, come i "Beach trains", servizi stagionali verso le località turistiche principali, e una nuova attenzione ai treni di lunga distanza internazionali, come sulla tratta fra Marsiglia e Madrid o fra Lione e Barcellona. Inoltre, anche le forme di collaborazioni fra azionisti con matrici differenti sono parzialmente inedite. Ad esempio, la joint venture Iryo, promossa dal gruppo FS per il mercato spagnolo, vede nell'azionariato a fianco dell'impresa ferroviaria, una compagnia aerea regionale e un fondo d'investimento specializzato nel settore dei trasporti. Il coinvolgimento degli investitori privati di lungo periodo è reso possibile dalla possibilità di replicare su più mercati europei formule che utilizzano treni sempre più innovativi, grazie all'utilizzo di tecnologie di trazione e controllo che un tempo costituivano elementi di barriera all'ingresso del mercato perché disomogenee fra le reti dei singoli Paesi ed ora sempre più standardizzate dai regolamenti UE.