La vigna di Sarah
“Mio nonno possedeva alcune terre vicino a Conegliano, sono cresciuta tra foresta e colline. Dopo gli studi ho deciso di ristrutturare il vecchio casale di famiglia e creare un agriturismo che diventasse un luogo in cui scoprire il prosecco.” Classe 1987, Sarah Dei Tos nasce a Vittorio Veneto da una famiglia di imprenditori, il padre guida l’azienda del legno Itlas. Dopo la laurea in economia alla Bocconi nel 2009 e un master in Management a Nottingham nel 2010, decide di tornare a casa per rilanciare l’attività vitivinicola nelle terre di famiglia. La passione del vino, del resto, arriva da lontano. Dice: “Ricordo che accompagnavo mio padre nei suoi viaggi, andava per aste a comprare il legno e quando passavamo dalla Francia andavamo insieme per cantine tra vigne e champagne”.
Nasce così La Vigna di Sarah, una cantina da sette ettari inizialmente (poi saliranno a ventuno) che diventa produttiva nel 2012 con le prime bottiglie di prosecco Rive di Cozzuolo. Da subito Sarah Dei Tos sperimenta e cerca di introdurre in vigneto tecniche innovative. “Ho deciso – racconta – di provare la vendemmia notturna del Glera. Raccogliere dopo il tramonto consente infatti di sfruttare le temperature più basse rispetto al giorno. Così l’uva non fermenta subito.” Un’innovazione che ha portato la cantina a stilare un disciplinare in approvazione grazie alla collaborazione con Coldiretti.
Del suo lavoro Sarah Dei Tos, appassionata di viaggi, ama la possibilità di incontrare persone e scoprire culture diverse: “In agriturismo e in cantina abbiamo visitatori dalla Cina, dal Giappone e dagli Stati Uniti. Persone che vengono da noi per assaggiare il nostro prodotto che è in continua evoluzione anno dopo anno”. Come dimostra la scelta nel 2018 di fondare il Consorzio Bio insieme a due soci per costruire una rete di aziende in grado di promuovere le attività sostenibili.
L’ingresso nel mondo del vino però non è semplice per una donna. “Spesso mi rendo conto che noi donne siamo poche in questo settore. Stavo facendo un video a una delle ultime fiere per produttori e ho contato tre donne su duecento partecipanti. È difficile accreditarsi in questo mondo, ti mettono subito alla prova per capire quanto ne sai, quanto ne capisci di viticoltura. Però essere sottovalutate può essere un vantaggio sul lungo periodo” aggiunge. Oggi che è mamma di tre bimbi, Sarah Dei Tos spiega che sta imparando molto dall’avere figli: “Sono migliorata nella capacità di gestire i tempi, devi essere super organizzata per far tutto e questo si riflette in modo positivo anche nella gestione aziendale. Sono poi diventata molto più paziente”.
La scommessa per il futuro è poi l’agricoltura di precisione. “Penso che la tecnologia possa aiutare molto nel ridurre lo sforzo fisico che questo lavoro comunque richiede. In questo senso sono convinta che l’innovazione possa agevolare anche l’apertura del settore vitivinicolo alle donne.” Il consiglio per le appassionate è studiare molto, avere una preparazione il più possibile specifica e tecnica. “Dall’enologia all’agronomia – dice – specializzarsi è la chiave per avere successo nel mondo del vino.” E per abbattere qualche stereotipo di troppo, vien da aggiungere.