La svolta? Un messaggio su Linkedin
“Ho capito che non volevo fare l’avvocato nonostante la laurea in Giurisprudenza. Avevo il sogno di diventare giornalista nonostante la contrarietà della mia famiglia. Ce l’ho fatta con molta fatica e scommettendo sull’estero.” Silvia Sciorilli Borrelli dal 2020 è corrispondente per il Financial Times a Milano. Il suo percorso professionale, dopo la scuola americana da piccola e il diploma negli USA, però era iniziato in tutt’altro settore. Racconta: “Nel 2010 mi laureo in Legge in Bocconi e inizio a lavorare nello studio legale americano Dewey & LeBoeuf nella sede di New York. Sono rimasta lì due anni, fino al famoso crac della società. A quel punto decido di insistere sulla carriera giornalistica”.
Sciorilli Borrelli avvia una collaborazione da freelance con Il Sole 24 Ore e frequenta la scuola di giornalismo Walter Tobagi. Nel 2013 parte così per uno stage in CNBC prima a Milano e poi a Londra. “Fu un periodo complicato: stavo imparando molto ma mi sentivo in perenne ritardo. In particolare rispetto ai miei compagni di corso in Bocconi che ormai lavoravano nella City da tempo e avevano fatto carriera nelle banche d’affari. Soffrivo la mancanza di indipendenza economica e di uno stipendio certo.” CNBC intanto le offre un contratto a tempo determinato che non viene però rinnovato. Dopo aver superato nel 2015 l’esame di Stato ed essere diventata giornalista professionista in Italia, resta a Londra dove lavora per la rivista finanziaria Citywire.
“Mi sono sempre sentita poco italiana per via del mio percorso. Il tesserino da giornalista peraltro era valido solo nei confini nazionali, per cui non posso dire sia stato un vantaggio nella mia carriera, però prenderlo è stato importante per me. Anche per dimostrare in famiglia che avevo le carte in regola per fare questo lavoro” aggiunge.
In cerca di nuove occasioni Sciorilli Borrelli scrive su LinkedIn a Francesco Guerrera, che sta lanciando la redazione economica di Politico Europe a Londra. “Faccio il colloquio e mi scelgono. Da lì cambia tutto. Ho seguito in particolare la Brexit e alla fine del 2018, peraltro al rientro dalla maternità e con una bambina piccola, vengo inviata a Roma per raccontare il governo Conte” aggiunge. In questi anni in cui si occupa di politica è opinionista per La7, BBC News, CNN International. Fino all’approdo al Financial Times, dove si occupa di borsa e mercati a Milano. “Non è stato semplice perché ho iniziato a lavorare poco prima della pandemia. Alcuni colleghi li ho conosciuti solo in video per più di un anno. Piano piano però mi sono guadagnata la fiducia della redazione.” Sulla questione femminile spiega: “Forse per via della carriera all’estero e in realtà che nascevano quasi come startup non ho incontrato discriminazioni. In Italia è capitato che si sorprendessero dell’età e del titolo ma è uno stupore che si supera in fretta quando vedono che sei competente”.
A chi sogna di diventare giornalista Sciorilli Borrelli suggerisce di fare un’esperienza oltre confine e di coltivare il network. “Nei giornali oggi ci sono tanti generalisti ma mancano gli specialisti e ci sono pochi profili internazionali. Se ne avete la possibilità viaggiate e imparate una nuova lingua. Sul lungo periodo può far la differenza” conclude.