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Persone Silvia Berzoni

La passione per la scrittura e la voglia di superare i limiti

, di Valentina Gatti
Silvia Berzoni, caporedattrice di Class Cnbc, racconta la sua carriera internazionale nel giornalismo finanziario

“Ho sempre amato scrivere, la mia passione era leggere e vivisezionare i giornali. Sono sempre stata mossa dalla consapevolezza che la conoscenza è potere e la sua democratizzazione è una responsabilità”, racconta Silvia Berzoni, 39 anni, caporedattrice di Class Cnbc dal 2023. Dopo la laurea al Cleacc (Corso di laurea in economia, arte e cultura) in Bocconi, la giornalista di Class Cnbc ha svolto diverse esperienze lavorative in BCG. Fino a capire la sua passione per il giornalismo e trasformarla in carriera. Una passione che unita alla logica del miglioramento continuo, alla voglia di esplorare, mettersi in gioco e superare i suoi limiti l’hanno portata a lasciare Milano per Bruxelles e Francoforte, come giornalista finanziaria di Class Cnbc. Dopo una parentesi di qualche anno come docente in Bocconi al dipartimento di analisi delle politiche pubbliche, Berzoni è partita alla volta di New York, dove è stata corrispondente a Wall Street per otto anni per Class Cnbc. “Non c’era posto migliore dove comprendere logica e operatività della finanza che sul floor del New York Stock Exchange e del Nasdaq contaminata da trader, professionisti di mercato e una macchina perfetta come Cnbc.”, spiega Berzoni. 

Fermo restando che i numeri raccontano molte storie, è fondamentale saperli leggere e verificare, essere intransigenti sulla verifica rigorosa delle fonti. Studiare in Bocconi si è rivelato molto utile in tal senso. “L’approccio rigoroso e analitico mi ha aiutata a sviluppare competenze critiche necessarie per investigare e riportare notizie complesse. Inoltre, l’ambiente internazionale e stimolante mi ha fornito una prospettiva aperta e informata tanto nel lavoro quanto nella vita”, dice Berzoni. 

Che nel 2022 è rientrata a Milano, come responsabile del desk esteri e corrispondente in tema Esg e sostenibilità. Berzoni oggi con il programma “Sustainable future” racconta storie di innovazione e leadership in ambito Esg e sostenibilità, “perché siamo arrivati al limite e certe questioni non possono essere più ignorate o posticipate”.

Una carriera nel giornalismo come la sua ha i suoi pro e contro.  Si tratta di un lavoro caratterizzato da impatto sociale, varietà, dinamismo, un significativo portafoglio di esperienze e competenze, oltre che l’opportunità di esplorazione di culture e competenze, grazie al contatto con innovatori e visionari.  Dall’altro, il mestiere del giornalista impone dei sacrifici: stress, pressione, scadenze serrate, difficile equilibrio vita-lavoro, scarso livello di compensazione e riconoscimenti. “E’ un mestiere molto appagante e stimolante ma richiede una grande dedizione, resilienza e capacità di gestire le pressioni”, evidenzia Berzoni. 

Nel caso del giornalismo finanziario, c’è un ulteriore sfida: si tratta di un settore tipicamente appannaggio maschile, dove la questione di genere è tuttora aperta. “Nel 2014 a Wall Street eravamo quattro, cinque donne sul floor della borsa di New York. Quando ero live i trader passavano davanti alla telecamera per disturbarmi”, ricorda Berzoni. Che ha imparato prima a difendersi, poi ad attaccare, con l’attacco gentile di chi rimane coerente a sé stesso. “Ho sempre ritenuto che la diversità porti una prospettiva preziosa e necessaria e un’informazione più equilibrata e inclusiva”, afferma Berzoni.

Che agli aspiranti giornalisti, consiglia determinazione, resilienza e lavoro duro. Solo così si possono conquistare sul campo abilità, coerenza e credibilità. Nella consapevolezza che “il giornalismo è un grande esercizio di verità che attraverso l’alchimia delle parole contribuisce a una gentile spinta verso cambiamenti positivi della società”. Uno strumento virtuoso, se utilizzato correttamente e con deontologia, che permette di raggiungere un risultato di crescita e progresso comune.