La giusta strategia? Adottare la mentalità dell'imprenditrice
“Avevo una passione per la politica e per le tematiche sociali. Dopo il liceo sapevo di voler studiare queste materie e avere un lavoro che avesse un impatto sulla società. Così ho scelto Economia a Milano, anche per emanciparmi dalla provincia veneta.” Originaria di Schio e figlia di un manager tessile, Maria Pierdicchi, una carriera in finanza, ha ricoperto il ruolo di consigliera non esecutiva in diversi gruppi quotati tra cui Unicredit, Autogrill, Luxottica ed è stata responsabile per il Sud Europa di Standard & Poor’s.
La laurea è in Economia Politica presso l’Università Bocconi ma Pierdicchi si avvicina molto all’ambito finanziario al punto da decidere di rimanere in ateneo come ricercatrice con il professor Demattè, “uno dei miei maestri” dice. Lì studia e insegna con focus sui mercati finanziari e sugli intermediari. Racconta: “Insegnare mi piaceva moltissimo tanto che ho poi continuato, è stata una grande scuola per imparare a parlare in pubblico”. Poi l’occasione di andare all’estero grazie ai contatti presi con la Stern School of Business Administration di New York, dove nel 1987 svolge un MBA in Finanza che concluderà with honours. Dice: “Nella Grande Mela scopro un mondo accademico sofisticato e una finanza molto più demanding di quella che avevo affrontato in Italia, erano gli anni ruggenti di Wall Street”. Ma anche della crisi del 1987 e dei grandi licenziamenti.
Tornata in Italia, si accorge che il rientro in accademia è in salita; così Pierdicchi si orienta verso l’ambito dei servizi finanziari. Dopo un incarico a Citibank durato quattro anni, in cui è analista senior nel settore del finanziamento delle imprese, decide di cambiare. Ed entra come Direttrice centrale in Premafin, la holding della famiglia Ligresti. Qui Pierdicchi per sei anni svolge il ruolo di responsabile del controllo strategico e finanziario delle controllate quotate in borsa. “Uno dei leitmotiv della mia carriera è stato cambiare sapendo di prendere anche dei rischi. Non mi sono mai pentita perché ho avuto occasione di conoscere settori diversi: dalle costruzioni alle assicurazioni, alle autostrade” aggiunge.
Il ruolo in Premafin, dove lavora alla ristrutturazione del debito dopo la crisi, la riavvicina ai mercati finanziari: nel 1999 fa il suo ingresso in Borsa Italiana, appena privatizzata. Qui fonda Nuovo Mercato, quotando cinquanta società e gestendo tutte le attività promozionali; dialoga con imprenditori ma anche investitori, emittenti, intermediari. “È stato come lavorare in una startup di oggi. Anche perché avevo lasciato la sicurezza per un incarico triennale, cosa assolutamente poco comune al tempo.” Pierdicchi viene poi contattata da Standard & Poor’s Italy e inizia a lavorare allo sviluppo dei servizi di rating sul mercato del debito. Nel 2003 assume la carica di AD e poi è responsabile Sud Europa per dodici anni. Da ultimo il ruolo nei board di Luxottica, Autogrill, Good Banks e Unicredit.
Racconta anche di aver contribuito alla nascita di Valore D, l’associazione che promuove la diversità di genere nelle imprese. “Rispetto a quando ho cominciato, siamo messe meglio, la legge delle quote ha fatto moltissimo. Però l’Italia in confronto all’Europa è indietro: troppe ragazze eccellenti, sfruttate o pagate poco.” Una strategia utile? “Adottare una mentalità da imprenditrice, conoscere e sfruttare le nuove tecnologie, rischiare senza mai pensare al lavoro come un’alternativa alla famiglia” dice.