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La corporate social responsibility difende l'impresa dagli attacchi

, di Barbara Del Bosco e Nicola Misani - ricercatori di economia e gestione delle imprese presso, rispettivamente, l'Universita' di Bergamo e l'Universita' Bocconi
Buoni rapporti con gli stakeholder riducono gli incentivi a danneggiarla ed evitano che i colpevoli si fabbrichino credibili giustificazioni di comodo

Il crimine è un serio rischio per le imprese. Un recente studio internazionale di Price Waterhouse Coopers rivela che un'impresa su tre ha subito un crimine nei dodici mesi precedenti il sondaggio, mentre tre executive su quattro intervistati da KPMG prevedono che nell'arco di un anno i rischi di frode rimarranno stabili o cresceranno.

Il crimine contro le aziende ha cause complesse. I fattori di rischio sono a livello individuale (carenze di integrità morale, stati di bisogno personali), organizzativo (difetti nelle procedure di sicurezza, errate politiche del personale) e sociale (subculture criminali, vuoti di sicurezza pubblica). Pertanto è indispensabile che le imprese modulino le loro risposte in funzione di chi le minaccia, delle ragioni sottostanti e del contesto. Vi sono quattro tipologie di crimine. A un estremo vi è quello 'puro', in cui l'impresa è attaccata per intenti meramente criminali da soggetti che non hanno alcuna relazione con essa. Rientrano in questa categoria le azioni della criminalità organizzata e dei professionisti del crimine. All'estremo opposto vi sono le 'reazioni legittime', situazioni in cui il crimine è commesso da membri di una categoria 'tradizionale' di stakeholder (dipendenti, clienti, fornitori) che agiscono illecitamente ma sulla base di un'istanza socialmente legittima, ossia motivati da bisogni, aspettative e diritti che meritano rispetto e considerazione. Nel 2009, gli operai francesi presero in ostaggio i manager di diverse aziende (tra cui Sony, Caterpillar e 3M) come forma estrema di lotta ai licenziamenti e ai tagli salariali. Secondo un sondaggio, il 45% dei francesi ritenne accettabili queste azioni illegali. Questo supporto sociale aiutò i lavoratori a ottenere importanti concessioni. Una situazione differente è il 'tradimento della fiducia', in cui il crimine è commesso da membri di una categoria tradizionale di stakeholder che però perseguono finalità non legittime, come il guadagno personale. Costoro sfruttano la relazione esistente con l'impresa, l'accesso alle strutture e ai sistemi informativi aziendali per commettere furti, frodi e altri crimini. Infine, c'è 'l'eroismo canaglia', crimini commessi da chi non è uno stakeholder legittimo ma si batte per uno scopo approvato dalla società. Per esempio, quando un regime autoritario impedisce ai gruppi politici locali di perseguire uno scopo socialmente legittimo (come la difesa delle libertà civili) con mezzi legali, questi gruppi possono ricorrere alla violenza in nome della loro causa (ad esempio col rapimento di dirigenti stranieri di multinazionali operanti nel paese). Le imprese possono rispondere a questi rischi con tecniche classiche di security, ma anche influenzando in positivo gli stakeholder. In un recente paper (Keeping the enemies close: The contribution of corporate social responsibility to reducing crime against the firm, Scandinavian Journal of Management, n. 1, 2011) abbiamo esplorato come le politiche di Csr possono servire a difendersi dal crimine, aiutando le imprese ad acquisire legittimità, a soddisfare gli interessi degli stakeholder e a rispondere alle attese di giustizia verso i comportamenti aziendali. Grazie alla Csr, un'impresa può ridurre l'incentivo a commettere crimini contro di essa ed evitare che i colpevoli possano fabbricare giustificazioni convincenti per le loro azioni; inoltre, si procura il sostegno degli stakeholder legittimi, che possono ostacolare gli attacchi esterni attraverso il controllo sociale e una maggior cura nell'applicare le regole interne. Questi effetti sono più o meno importanti secondo il tipo di crimine cui l'impresa è soggetta: la Csr è poco efficace contro il crimine puro, ma può scoraggiare le reazioni legittime, perché contiene le insoddisfazioni e i sentimenti di ingiustizia che le originano. Ne deriva un vantaggio non solo per le imprese ma anche per le comunità dove sono insediate, perché la prevenzione del crimine riduce la conflittualità sociale e la violenza.