Inaugurata la Residenza Dubini, 326 nuovi posti per gli studenti
Trecentoventisei nuovi posti letto, 124 appartamenti con cucina, 82 posti auto interrati, 50 posti per bici e moto. Sono alcuni dei numeri della nuova Residenza Dubini, il complesso di alloggi destinato agli studenti che la Bocconi ha inaugurato oggi alla presenza del presidente Mario Monti, di Luigi Guatri, vicepresidente dell'ateneo e presidente dell'Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa-Associazione Amici della Bocconi, l'istituto che ha realizzato la struttura, e di Franco Zinna e Alberto Cavalli, in rappresentanza del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
Costruita in 18 mesi tra la metà del 2008 e la fine del 2009 e costata 22 milioni di euro, di cui 6 milioni da parte del ministero dell'Istruzione, Ricerca, Università e 3 milioni da parte della Regione Lombardia, la residenza è dedicata a Emanuele Dubini, presidente dell'Istituto Javotte Bocconi tra il 1993 e il 2005. La Dubini, che ha iniziato ad accogliere gli studenti dallo scorso gennaio, è la sesta residenza universitaria realizzata in Bocconi e porta il totale dei posti letto disponibili per i fuori sede a 1491. Progettata in classe AA dagli architetti Dante Bonuccelli e Morgan Orlandi, la residenza offre anche uno spazio dedicato allo studio, una sala riunioni e una palestra, oltre che telefono e collegamento a internet in ogni appartamento.
"Con questa residenza", ha detto Guatri, "la comunità bocconiana ritorna a vivere compatta a poca distanza dalla sede storica. Ricordo ancora la scelta, presa negli anni Ottanta sotto la presidenza di Giovanni Spadolini, di sviluppare il campus Bocconi intorno alla sede storica di via Sarfatti, anziché cercare spazi ampi in aree più periferiche della città. Dopo 30 anni possiamo dire di aver vinto la sfida". Le infrastrutture logistiche "sono la carta fondamentale per la competitività di un'università che vuole attrarre sempre più studenti sia dalle altre regioni d'Italia sia dall'estero", ha aggiunto Monti. Il ricordo di Emanuele Dubini è stato affidato a Gavino Manca, vicepresidente dell'Istituto Javotte Bocconi, che fu suo collega alla Pirelli: "Dubini era un tipico esempio di quello che si può chiamare capitalismo lombardo, coprendo entrambe le figure del manager e dell'imprenditore. Un uomo che dimostrò sempre grande disponibilità anche nell'assumersi incarichi di grande responsabilità a livello nazionale".