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Imparate a salvare il capitalismo dai capitalisti

, di Andrea Celauro
Tre, i libri che Guido Tabellini consiglia agli studenti per avvicinarsi all’economia e ampliare le proprie vedute

Che cosa vale la pena di leggere per approfondire il tema dell’economia politica, secondo Guido Tabellini? “Sicuramente Salvare il capitalismo dai capitalisti, di Luigi Zingales e Raghuram Rajan”. Il volume parte dalla descrizione di alcune situazioni limite prodotte dal sistema di mercato – come il caso della donna del Bangladesh che, a causa del costo delle materie prime, vede ridursi il guadagno della sua attività a soli due centesimi di dollaro al giorno – per affermare, in realtà, l’esatto opposto. “Non è che il mercato è ingiusto, è che non è messo in condizione di funzionare correttamente. E a porre le barriere che ne inficiano il funzionamento, sono spesso gli stessi capitalisti. Perché? “Secondo i due economisti, per il semplice fatto che la concorrenza del mercato mette continuamente in discussione la leadership delle loro aziende, cosa che di certo non li invita ad incentivarne il corretto svolgimento”, spiega Tabellini.

Il declino economico e politico italiano è invece il fulcro di Good Bye Europa, un libro di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi. Dal confronto con gli Stati Uniti, il nostro paese e l’Europa escono piuttosto malconci: se in America un procedimento di sfratto dura in media 50 giorni, da noi si arriva tranquillamente a 630. Oltretutto, in Italia, chi vuole aprire una nuova impresa impiega in media 62 giorni, a fronte dei soli 3 giorni necessari in Danimarca. L’Europa in stagnazione economica ha bisogno di più concorrenza, così come le sue università hanno bisogno di più mercato, non di più soldi. Inoltre, le aziende vanno tassate di meno e il mercato del lavoro deve essere meno regolato. Eppure, non tutto ciò che è made in Usa va copiato: in Europa ci sono settori che funzionano e vanno preservati. Si tratta dunque di trovare una sorta di terza via.

Sul tema dello sviluppo nei paesi del Sud del mondo, Tabellini consiglia invece la lettura del saggio di William Easterly, The elusive quest for growth. Le misure suggerite dagli economisti per mettere in moto in paesi del Terzo mondo, come gli aiuti economici stranieri, il sostegno all’istruzione, gli investimenti nelle strutture, non producono risultati? La colpa, suggerisce Easterly, non è dell’economia: le misure non sono fallaci, ma è sbagliato il modo in cui sono applicate in concreto. Come dice Tabellini: “L’economia può poco, se i governi corrotti sperperano il denaro”.