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Persone Anna Fiscale

Il valore delle fragilità

, di Diana Cavalcoli
È la fondatrice di Quid, l’impresa sociale che dà lavoro a 150 persone a partire dalla collaborazione con la sezione femminile della Casa Circondariale di Montorio. Alle ragazze dice: "Mappate le aziende che vi interessano, leggete tanto… e poi fate le valigie, siate curiose del mondo e dei suoi problemi"

“Fin da piccola ho fatto volontariato ed ero una scout, forse da queste esperienze è nata quella voglia di fare qualcosa di positivo per gli altri che mi ha portato a essere un’imprenditrice nel terzo settore.” Anna Fiscale, veronese, trentaquattro anni, è a capo di Quid, impresa sociale che dà lavoro a centocinquanta persone trasformando le fragilità in valore. Il progetto nasce nel 2013 dall’attenzione di Fiscale per le donne ai margini della società e dalla consapevolezza che il riuso del materiale di eccedenza delle aziende tessili può essere un business etico. L’intuizione è buona tanto che oggi l’impresa, di fatto un laboratorio di moda sostenibile, serve grandi partner tra cui Calzedonia e Ikea. Un lavoro che in numeri vale oltre milleduecento chilometri 
di tessuti recuperati.

Ma questa è solo la fine della storia. Per capire in che modo Fiscale sia arrivata ad avere un impatto simile bisogna ripercorrere la sua strada. Laureata in Economia a Verona, dopo un’esperienza in India con un’ONG dedicata alla tutela delle donne, si sposta a Milano per la magistrale in Bocconi. Corso in Economics and Management of International Institutions and NGOs. Qui impara quanto le competenze economiche possano essere utili nella progettazione di attività per il bene comune. 

Per Fiscale però le lezioni più importanti arrivano dai suoi viaggi. “Mi hanno aiutato ad aprire la mente, sono stata in India e ho avuto la possibilità durante la specialistica di essere ad Haiti dopo il terremoto, nel momento delicato della ricostruzione. Studiavo come fare per evitare lo spreco delle risorse e quindi degli aiuti economici in arrivo dagli altri paesi” aggiunge. 

Tornata a Verona decide di creare con il collega Ludovico Mantoan un progetto per l’impiego inclusivo delle donne. Nasce così Quid e si parte con la collaborazione con la sezione femminile della Casa Circondariale di Montorio. Complice il sostegno di Sandro Veronesi, fondatore e presidente di Calzedonia che investe sul progetto, si arriva ai primi accessori e abiti venduti. Racconta Fiscale: “La cosa che mi piaceva di più allora e che mi motiva tutt’oggi è la possibilità di avere un impatto sulla vita delle persone”. In breve, vederle evolvere e sperare di nuovo. 

Nel tempo l’impresa cresce, arrivano le collaborazioni con Fendi, L’Oréal, Calzedonia e l’ultima con Ikea per cui Fiscale cerca di essere un partner etico. Una mission che la spinge a essere una leader capace di trasmettere la visione di lungo periodo alla sua squadra. Dice: “Abbiamo un team giovane. Il mio obiettivo è far crescere le persone che lavorano con me in modo che poi facciano lo stesso con chi lavora con loro”. 

Sposata con due figli (e un terzo in arrivo), Fiscale spiega che l’essere imprenditrice e mamma è una sfida quotidiana: “È una ricerca continua di equilibrio ma è importante essere sostenute in questo viaggio, abbiamo bisogno di compagni che si fanno davvero carico della cura dei figli. Per me è stato fondamentale”. Alle nuove generazioni vuole ricordare che hanno “infinite possibilità” e che le occasioni per formarsi in ambito sociale oggi si sono moltiplicate. “Mappate le aziende che vi interessano, leggete tanto… e poi fate le valigie, siate dei curiosi del mondo e dei suoi problemi” conclude.

della società e delle persone, e poi voglio fare il più possibile mentorship per aiutare gli imprenditori del futuro.” Tra i quali vorrebbe vedere più ragazze: “Dobbiamo crederci di più ed essere sfacciate quanto gli uomini, senza preoccuparci troppo di quello che pensano gli altri. Il fatto di essere poi più prudenti e risk-averse in realtà può essere un punto di forza agli occhi degli investitori”