Contatti

Il solare non sia una contraddizione in Termini

, di Angeloantonio Russo - professore associato all'Universita' Lum Jean Monnet e membro del Cresv Bocconi, il Centro di ricerche su sostenibilita' e valore
Serve maggiore attenzione agli aspetti di business: meglio la riconversione che il supporto pubblico senza limiti

Il mondo imprenditoriale attende il nuovo Conto energia, sul quale saranno definiti i nuovi incentivi per le energie rinnovabili, tra cui il fotovoltaico. Sul fronte imprese, dunque, tutto sembra essere fermo e il settore delle rinnovabili sta registrando una fase di stallo in attesa della nuova 'manna' dal cielo. Se due indizi fanno una prova, dovrebbe essere certa una consistente riduzione degli incentivi a favore delle rinnovabili (si parla di scaglioni da chiudersi entro il 31 dicembre 2011, con incentivi da 0,257 a 0,380 euro per kWh prodotto), sulla qual cosa si impone una riflessione.

La storia recente ci dice che il meccanismo degli incentivi ha innescato in Italia un dinamismo per un nuovo business in cui il paese registrava ritardi rispetto ad altri contesti europei. Professionisti, imprese nazionali e internazionali, persino finanziatori capeggiati da cordate bancarie si sono attivati per lo sviluppo economico e ambientale del paese. L'Italia è divenuta la nuova America verso cui sono accorsi investitori di tutto il mondo alla ricerca dell'oro del XXI secolo. Sorge il dubbio che l'oro fosse più l'incentivo che lo sviluppo strutturale di un nuovo business. Non è un mistero che, in assenza degli incentivi, il business delle rinnovabili non avrebbe retto dal punto di vista economico-finanziario. Oggi si impone però una riflessione più ampia che obblighi tutti gli attori a svincolarsi da una logica puramente finanziaria e a perseguire una logica industriale. I numeri mostrano un cambiamento dello scenario, in cui il costo di produzione di un pannello fotovoltaico è calato di circa il 25-30% nell'ultimo anno. A ciò si aggiunge il costante progresso tecnologico, con efficienze non ipotizzabili fino a pochi mesi fa. Dato tale contesto, è d'obbligo non accusare ritardi e rallentamenti nello sviluppo industriale del business. Le imprese che hanno deciso di affrontare la sfida del fotovoltaico devono oggi definire strategie orientate non solo al rendimento finanziario, ma soprattutto al rendimento sociale e ambientale della propria attività. Solo attualizzando a oggi i ritorni a favore dell'occupazione e della salvaguardia dell'ambiente naturale può essere sperabile proseguire nella corsa verso lo sviluppo dell'industria del fotovoltaico. Non sarebbe utile convertire al fotovoltaico imprese, cioè lavoratori, che operano in settori decisamente in avanzato stadio di maturità? Sarebbe sicuramente utile farlo, in termini di performance sociale ed economica, a Termini Imerese, convertendo i lavoratori da produttori specializzati di autovetture a produttori specializzati di energia pulita. Non sorprende, dunque, l'interesse che la società italiana di private equity Cape ha manifestato in tale direzione, pur incontrando alcuni iniziali ostacoli, dichiarando di voler fare di Termini un impianto per la produzione di motori a energia solare per autovetture elettriche. Il solo sforzo imprenditoriale, però, non basta. Sono molti gli stakeholder della filiera del fotovoltaico che devono giocare un ruolo fondamentale in questa partita. Il business del fotovoltaico, e delle rinnovabili, ha ancora necessità di un incentivo economico, che ogni sistema paese deve essere in grado di riconoscere.Altrettanto vero, però, è che anche chi vuole e può finanziare lo sviluppo di un business deve assumersi maggiori rischi, non solo finanziari, ma soprattutto imprenditoriali. Ancora una volta, la storia recente mostra che il ricorso al finanziamento bancario in questo settore è difficile. Se prima della crisi si spuntavano finanziamenti del 90-95%, oggi è difficile accedere a finanziamenti superiori al 70-80% del valore di un impianto. Probabilmente le banche, che hanno avuto un ruolo nella crisi, dovrebbero anch'esse ricordare di essere imprese, che vendono al mercato un servizio molto spesso a prezzi 'incentivanti' per il proprio business. Una strategia non esclusivamente finanziaria anche per chi vende denaro potrebbe essere un ulteriore incentivo per lo sviluppo di business redditizi, in termini economici, sociale e ambientali, quali quello delle rinnovabili.