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Il mercato del lavoro non fa dormire gli immigrati

, di Fabio Todesco
Quando arrivano in un paese ospitante, gli immigrati dormono piu' a lungo e meglio dei nativi, ma questo vantaggio svanisce con il tempo, con probabili conseguenze sulla salute. Un nuovo studio indica l'accesso differenziato al mercato del lavoro come possibile causa

Al loro arrivo in un paese straniero, gli immigrati tendono a essere più sani dei nativi, ma il loro vantaggio si erode con il tempo, nonostante i miglioramenti in termini di reddito e status socio-economico. Un nuovo studio di Francesco Billari (demografo del Dipartimento di Scienze sociali e politiche della Bocconi, nonché rettore dell'Università), con Osea Giuntella, Fabrizio Mazzonna e Luca Stella, documenta che la traiettoria della salute è fortemente associata all'evoluzione del sonno: gli immigrati dormono significativamente di più dei nativi all'arrivo, ma il loro vantaggio si dissipa con gli anni trascorsi nel paese ospitante. Poiché la privazione del sonno è collegata a molte malattie croniche, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiache, l'obesità e la depressione, il parallelismo non può non colpire.

Infografica di Weiwei Chen
L'analisi condotta dagli autori in Germania mostra che, dopo 10 anni, il vantaggio degli immigrati in termini di durata del sonno si riduce fino al 60% e il loro vantaggio in termini di soddisfazione del sonno si annulla completamente.

Billari e i suoi colleghi utilizzano i dati del Panel Socio-Economico Tedesco (SOEP), che, tra le altre cose, raccoglie informazioni su durata e soddisfazione del sonno dal 1984. Osservando gli individui di età compresa tra i 18 e i 59 anni al momento dell'intervista nel periodo 2008-2015, i ricercatori ottengono un campione finale di 33.143 individui e 118.233 anni-persona.

Gli immigrati, all'arrivo, dormono circa 23 minuti in più rispetto ai nativi, hanno il 52% in meno di probabilità di dormire meno di 6 ore e il 39% in meno di dormire meno di 8 ore. Inoltre, hanno il 14% in più di probabilità di essere soddisfatti del loro sonno. Gli immigrati meno istruiti hanno un vantaggio maggiore, che però diminuisce più velocemente. Le persone con un salario inferiore alla mediana subiscono un declino altrettanto rapido.

L'erosione del vantaggio di sonno sembra essere correlata al mercato del lavoro. Gli immigrati meno istruiti e mal pagati hanno maggiori probabilità di svolgere lavori fisicamente faticosi, che li costringono ad alzarsi molto presto, e il declino della durata e della soddisfazione del sonno è in gran parte determinato dagli immigrati che iniziano a lavorare tra le 4 e le 6:30 del mattino. Non è stata rilevata alcuna evidenza di un calo significativo della durata del sonno tra le persone che iniziano a lavorare dopo le 6:30.

"Questa evidenza è coerente con l'ipotesi che gli immigrati con livelli di istruzione più bassi possano dormire meno a causa dei maggiori livelli di stress psicologico associati ad uno svantaggio strutturale ed è coerente con studi precedenti sulle penalizzazioni etniche nel mercato del lavoro," commenta Billari.

Francesco Billari, Osea Giuntella, Fabrizio Mazzonna, and Luca Stella. "Unhealthy Sleep Assimilation." European Sociological Review, Advance access publication. DOI: https://doi.org/10.1093/esr/jcad065.