Il dramma ti fa solidale
Condividere un'esperienza di vita drammatica può favorire in una comunità lo sviluppo di un forte senso di coesione. Questo meccanismo sembra avere interessato anche la popolazione nera sudafricana vittima dell'Apartheid. La letteratura economica e sociologica fornisce evidenza empirica non univoca a favore dell'effetto della segregazione sul senso di coesione di una comunità: se da un lato è possibile che la concentrazione urbana delle famiglie indigenti acuisca il disagio, dall'altro lato questi contesti favoriscono lo sviluppo di sentimenti di solidarietà e appartenenza che difficilmente attecchirebbero in luoghi meno omogenei.
Per gli economisti, che da sempre studiano gli incentivi come strumento per condurre gli individui e i gruppi verso un esito socialmente desiderabile, una domanda di ricerca molto interessante riguarda i meccanismi di incentivazione in grado di favorire la cooperazione e la fiducia tra i membri di una comunità. Uno strumento che appare particolarmente efficace è l'uso di incentivi monetari partecipativi, che prevedono per il gruppo la vincita di un premio ma richiedono un minimo di impegno finanziario individuale dei singoli membri. In questo senso, tali incentivi ricalcano gli strumenti impiegati dai programmi di sviluppo di numerose organizzazioni non governative, dove l'implementazione di un progetto con aiuto esterno è vincolato a una contribuzione monetaria minima da parte dei beneficiari (Community-led Development programs).
L'impegno finanziario, per quanto limitato, di ciascun membro della comunità non solo è una forma di assicurazione per chi finanzia il progetto nel caso in cui questo fallisca, ma soprattutto rivela la volontà dei membri della comunità di impegnarsi attivamente nel sostenere il progetto e contribuisce a costruire un sentimento di fiducia all'interno della comunità. Per esplorare le relazioni tra questi fenomeni, nel 2015 abbiamo condotto un esperimento lab-in-the-field a Philippi, Langa e Khayelitsha, nell'area di Cape Town, popolate pressoché unicamente da neri. All'esperimento hanno preso parte dieci gruppi (per un totale di 269 persone) che differiscono per numerosità, frequenza delle interazioni, anno di formazione e missione sociale, spaziando dalle mamas impegnate nella lotta all'Hiv, ai supporter di una squadra di calcio, ai giovani attori volontari di un teatro per i bambini malati. I risultati dello studio (finanziato da Unu-Wider) indicano che gli abitanti delle township coinvolti nell'esperimento contribuiscono al bene comune in misura rilevante: nonostante il basso tenore di vita (il 60% vive in baracche di legno e lamiera e il 56% è disoccupato), in presenza di incentivi i partecipanti hanno donato al gruppo in media il 60% del denaro ricevuto, rivelando un elevato grado di fiducia nella generosità degli altri. Più in generale, poi, gli individui appartenenti a gruppi che perseguono una finalità altruistica si sono rivelati più altruisti e più reattivi agli incentivi partecipativi.