Il diavolo veste Prada
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Francesca Golfetto |
Nel mondo dell'abbigliamento, la necessità dei produttori di operare in filiera in modo allineato e di evitare innovazioni devianti ha portato le aziende del settore a individuare soluzioni di coordinamento stagionali degli stili e dei colori che di fatto riducono la varietà dei prodotti presenti sul mercato e le possibilità di scelta dei consumatori.
Le scelte vengono invece operate ad almeno tre livelli: con le grandi manifestazioni fieristiche per i prodotti intermedi, attraverso i retailer e i media per i prodotti finiti. Nel film Il diavolo veste Prada (un film del 2006 diretto da David Frankel), Meryl Streep nei panni di Miranda Prisley, la famosa editor-in-chief di Vogue America, esprime questo concetto quando la giovane stagista Andi (Anne Hathaway) ride mentre Miranda e i suoi collaboratori cercano di scegliere, tra due cinture quasi identiche, l'abbinamento per un servizio fotografico.
E le spiega come il maglioncino azzurrino che la giovane porta e che ritiene sia l'esito di una scelta indipendente dalle mode sia di fatto di un preciso colore, lanciato prima da uno stilista, poi ripreso da altri ma di fatto assortito dai grandi magazzini perché selezionato dai media.
O meglio, selezionato proprio dalla stessa Prisley per Vogue.