Contatti
Ricerca Management

Il creativo in azienda piace se e' genio e regolatezza

, di Fabio Todesco
Secondo uno studio di Beatrice Manzoni e Federico Magni la combinazione di coscienziosita' e conformita' puo' stimolare un tipo di creativita' utile in ambiente lavorativo

Possono piacerci le auto potenti, ma uno slogan di successo ci ricorda che "la potenza è nulla senza controllo". Allo stesso modo, le aziende hanno bisogno di creatività, ma i dipendenti creativi rischiano di risultare inutili se non si conformano alle norme esistenti nell'organizzazione. Per fortuna, e in qualche modo inaspettatamente, Beatrice Manzoni (SDA Bocconi School of Management e Dipartimento di Management e Tecnologia), in un paper scritto insieme a Federico Magni (Hong Kong University of Science and Technology), osserva che creatività e conformità possono coesistere e che la conformità, in alcuni casi, può addirittura avere un impatto positivo sulla creatività.

"Basandoci su prospettive teoriche che suggeriscono un'interazione tra fattori sociali e cognitivi", dice Manzoni, "abbiamo indagato l'effetto dei tratti di personalità dell'apertura all'esperienza e della coscienziosità sulla relazione conformità-creatività".

Gli autori hanno raccolto dati su un campione di oltre 100 dipendenti di un grande studio di architettura di Milano. Questionari con scale validate in grado di catturare tratti personali e sociali come l'apertura, la coscienziosità e la conformità sono stati sottoposti ai dipendenti, che sono stati classificati come più o meno creativi secondo l'opinione dei loro responsabili.

Come previsto, i dipendenti più creativi sono risultati essere quelli né coscienziosi né conformi. "Però, la creatività dirompente generata da bassa conformità e bassa coscienziosità il più delle volte non è quella di cui le organizzazioni hanno bisogno", dice Magni. "Invece, un'alta conformità accoppiata ad un'alta coscienziosità porta ad un più alto livello di creatività di qualsiasi altra combinazione dei due, e qui sta, probabilmente, il giusto equilibrio che le organizzazioni stanno cercando".

"Questa informazione è utile ai manager che richiedono ai loro dipendenti di esibire una certa creatività, ma anche di conformarsi alle norme e regole esistenti. Quando i dipendenti che si conformano sono anche coscienziosi, la loro creatività non ne risente più di tanto. È più probabile che la loro creatività tenga conto dei vincoli normativi, di processo e di input che sono comuni in un'azienda impegnata nell'innovazione", dice Manzoni.

Un'altra osservazione sorprendente è la mancanza di relazione tra apertura e creatività, che contraddice la letteratura passata. "Questo richiede ulteriori ricerche", conclude Magni, "ma la nostra ipotesi è che possa dipendere dal tipo di creatività che abbiamo misurato: utile e funzionale, piuttosto che dirompente".

Magni, F., and Manzoni, B. (2020) "When Thinking inside the Box Is Good: The Nuanced Relationship between Conformity and Creativity." European Management Review, 17: 961– 975. DOI: https://doi.org/10.1111/emre.12414.