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La loro raccolta, organizzazione e utilizzo consapevole devono essere alla base dei processi decisionali, sostiene la statistica Raffaella Piccarreta, facendo il punto sull'utilizzo dei dati nell'ultimo anno

"La pandemia ha evidenziato l'importanza della raccolta tempestiva dei dati, anche in situazioni di emergenza, e della predisposizione di routine che consentano di aggiustare in corsa le procedure per la loro estrazione, organizzazione ed elaborazione". La considerazione è di Raffaella Piccarreta, statistica in forze al dipartimento di Scienze delle Decisioni, coinvolta fin dalle prime fasi, un anno fa, sul monitoraggio dei contagi e sullo studio dell'evoluzione della pandemia.

"In alcune ricerche svolte con Alessia Melegaro nell'ambito del COVID Crisis Lab, in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Bruno Kessler, mi sono occupata proprio della costruzione di basi dati solide a supporto di analisi epidemiologiche e modellistiche", riassume la docente di Data Analysis. "All'inizio dell'emergenza siamo stati travolti dalla corsa al dato, un approccio un po' spiazzante per noi statistici, abituati a ritmi più cauti. Per noi vale il detto 'garbage in, garbage out': se le informazioni inserite in un sistema non sono affidabili anche le conclusioni rischiano di non esserlo". Durante le prime settimane invece era urgente condividere le evidenze fornite dai dati regionali, per capire e far capire meglio alla comunità scientifica le caratteristiche del SARS-CoV-2. I lavori scritti in quelle settimane sono stati poi aggiornati sui dati consolidati nel tempo. "In uno studio, per esempio, ci siamo concentrati sul rapporto tra mortalità e accessi alle terapie intensive, in un altro sulle fasce d'età dei decessi, per individuare le maggiori criticità e fornire spunti di riflessione per un 'fine tuning' del sistema".

Le attuali collaborazioni con Cergas e Humanitas vertono sull'analisi dei costi delle cure per i pazienti COVID, mentre in uno studio con Daniele Durante, Sirio Legramanti e Alessia Melegaro e in collaborazione con EnelX, ad essere indagate sono le relazioni tra gli spostamenti tra province e tra regioni e l'evoluzione del contagio. "In queste occasioni si sono create sinergie inedite tra le competenze presenti in enti pubblici, università e aziende e questo è un aspetto positivo, che spero si mantenga nel tempo". In questi contesti il ruolo della statistica è fondamentale, e spazia dall'organizzazione e predisposizione di basi dati, all'individuazione di modelli per l'analisi dei dati, alla risposta alle sfide poste da nuove direzioni di ricerca. "Per noi statistici una delle sfide più importanti è sviluppare metodologie per estrarre informazione anche da dati 'sporchi', e che si adattino velocemente al progressivo miglioramento della loro qualità. Credo che su figure di Data Analyst bisognerebbe investire sempre di più. In qualunque contesto, sia pubblico che privato, è ormai evidente che i dati sono un asset fondamentale, e la loro raccolta, organizzazione e utilizzo consapevole devono essere alla base dei processi decisionali".

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