Contatti
Persone Giovanna Gallì

Il coraggio di ripartire

, di Diana Cavalcoli
A 45 anni Giovanna Gallì ha abbracciato la sfida del mettersi in discussione e si trasforma da manager a consulente. Con l’ottimismo di non avere mai pensato di “aver meno possibilità in quanto donna”

“Qualche tempo fa una ragazza mi ha chiesto un consiglio su come scrivere il curriculum. Mi manda la bozza, leggo di voti eccellenti, esperienze accademiche internazionali e stage importanti. Il curriculum non la rappresenta, la conosco, lei è una persona interessante ma il suo curriculum no! Le scrivo di ricominciare da capo. Il curriculum deve parlare di chi sei, non basta cosa fai o hai fatto.” Giovanna Gallì chi è lo sa bene. È una professionista entusiasta e appassionata di leadership e meritocrazia, che ama supportare le persone a raggiungere i loro obiettivi professionali e trae energia dal lavoro in team e dalle nuove sfide. Sposata con due figli, ama viaggiare. 

Dopo aver lavorato in J.P. Morgan e GE Capital, è oggi in Spencer Stuart come Partner e Director dello Spencer Stuart Global Board dove guida la Board and CEO Practice in EMEA con focus su corporate governance e leadership advisory projects. Una carriera sempre tra le poche donne nella stanza.

Dell’infanzia racconta: “Sono cresciuta a Campobasso, da ragazzina andavo in piazza e incontravo i miei coetanei, eravamo un grande gruppo eterogeneo ed eravamo tutti amici! Mio padre era avvocato, mia madre professoressa e hanno sempre creduto nell’istruzione dei figli: potevamo fare tutto a patto di andare bene a scuola”. Gallì cresce così con un forte senso del dovere e di apertura verso il mondo. “Ero una ragazzina curiosa, abituata a relazionarmi con tutti, dal contadino dei campi accanto a casa ai docenti e ai colleghi dei miei genitori” aggiunge.

Quando si tratta di scegliere l’università, non ha dubbi: va a Milano. “Per due motivi. Il primo, più serio, è che volevo andare nella migliore università, con il supporto di mia mamma che non temeva di lasciarmi nella grande città… senza cellulare! Il secondo, più frivolo, è che era la città dei concerti e per me diciottenne era un posto fantastico dove vivere.” Gallì entra così in Bocconi nel 1987. Qui si laurea prima in Economia aziendale e poi consegue un master in Business Administration presso l’ESADE spagnola con Erasmus a Rotterdam. “Esperienze umane e formative incredibili” dice aggiungendo che nel periodo di studi il fattore chiave è stato “la capacità di adattarsi al cambiamento in tempi rapidi”. Dopo la laurea Gallì accetta l’offerta di J.P. Morgan entrando nell’investment banking. “Quel lavoro mi ha dato la possibilità di vivere a Londra e mettermi alla prova, pur sapendo che non era il posto del cuore. Volevo avvicinarmi all’economia reale e soprattutto cercavo un’azienda con un’ambizione di impatto pervasiva.”

Così arriva a General Electric nel 1996 dove si occupa di acquisizioni nei principali paesi europei. “Sono rimasta in GE quindici anni perché era un’azienda meritocratica, dove c’era un reale senso di appartenenza.” In GE Gallì coprirà diversi ruoli executive in Europa e in Italia dove è stata Head of Business Development per diversi anni. Fino all’ingresso in Spencer Stuart nel 2014 come consulente.

“Cambiare dopo tanti anni non è stato semplice, non era un qualcosa di pianificato e non l’ho fatto per ragioni economiche… Per me la sfida era ricominciare e mettermi in discussione come professionista a quarantacinque anni.” In GE Gallì era cresciuta come manager ma come consulente riparte quasi da zero e lo fa studiando e imparando da chi è senior, con umiltà e determinazione. Così fa carriera e dopo due anni prende ruoli di leadership in EMEA fino a essere eletta nel Board Globale: “Ho rappresentato una voce fuori dal coro e ho portato il mio stile, le mie idee nel pieno rispetto della cultura della partnership”.

Sull’essere donna in un mondo maschile dice: “Non ho mai pensato di aver meno possibilità in quanto donna. Devo ringraziare mia mamma, mi ha dato la sicurezza e il supporto per fare tutto quello che volevo. E io ho colto l’opportunità”. Alle ragazze dice: “Mai appiattirsi sugli standard, la vera diversità vuol dire essere se stesse, nel modo di pensare e di agire. Vale per tutti, per le donne come per gli uomini!”.