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Il coraggio di essere un leader utile

, di Andrea Celauro
Responsabilita', esempio, ma anche orgoglio. L'alumnus Bocconi e fondatore di Illimity, Corrado Passera, ospite all'evento di benvenuto ai nuovi studenti dei corsi di laurea magistrale, ha invitato i ragazzi a riflettere sulle caratteristiche di una leadership contemporanea che sia veramente di aiuto alla societa'

Un discorso appassionato quello che Corrado Passera, fondatore e amministratore delegato di Illimity, ha rivolto agli studenti che si apprestano a iniziare i master of science della Bocconi e che ieri pomeriggio hanno partecipato all'evento di Welcome tenuto dal rettore della Bocconi, Gianmario Verona, e dalla dean della Graduate School, Antonella Carù. Passera, a sua volta alumnus dell'Università (è stato anche nominato Alumnus dell'Anno Bocconi nel 2001), ha salutato i ragazzi invitandoli a riflettere sul senso di una leadership moderna e chiamandoli al dovere della responsabilità.

"Siamo qui per salutare l'inizio di un nuovo viaggio, il vostro", ha esordito Passera. "Tutti sapete da dove partite, ma nessuno di voi sa dove arriverà. Questo può far paura, ma è il bello della vita". Un viaggio, quello delle matricole degli MSc, "che ha tra le sue destinazioni quella di diventare classe dirigente".

Ed è proprio sulle caratteristiche che dovranno avere i leader di domani – e che distinguono una classe dirigente veramente utile – che Corrado Passera invita a riflettere i ragazzi.
"Un leader è qualcuno che crea altri leader", spiega il top manager. "Non poterete definirvi leader fino a quando non comincerete a crearne di nuovi intorno a voi. Gestire il cambiamento è tutt'altro che un processo puramente razionale: significa parlare sia alla testa che al cuore che alla pancia delle persone. Serve disegnare e indicare un futuro per il quale valga la pena "spaccarsi la schiena". Fondamentale, poi, un elemento: l'unità. "Una classe dirigente che vuole essere utile unisce, non divide e non si divide continuamente su tutto. Sa capire la diversità e sa combinarla con altre diversità. Non è solo tollerante, ma ricerca differenza e dissenso, perché portano valore e innovazione".

E per far questo, importante è l'esempio diretto ("la più grande forza che crea fiducia, in famiglia come in azienda e nella società") ed è importante "riscoprire anche un'idea positiva dell'ambizione, che non ha nulla a che fare con l'arroganza", specifica Passera. "Troppo spesso indulgiamo nel dileggio dell'Italia. Troppo spesso inculchiamo nei giovani la convinzione che in Italia non si può. Questa narrazione autoindulgente e vittimistica va rifiutata con orgoglio, ma soprattutto è falsa. In Italia si può, eccome, realizzare grandi progetti. La vita continua a farmi incontrare persone che lo dimostrano". A questo proposito, aggiunge l'alumnus dell'Anno 2001, "basta con la Top Poppy Syndrome! Il papavero che riesce a crescere più alto non va tagliato, ma ammirato, emulato, aiutato, perché rappresenta un esempio positivo".

"Voi sarete chiamati a far evolvere il nostro sistema capitalistico verso un capitalismo più responsabile", ha sottolineato Corrado Passera. "Più responsabile socialmente – vanno corretti gli eccessi di un sistema che tende per sua natura a esasperare le disuguaglianze -; più responsabile ecologicamente e più responsabile finanziariamente (la finanza fine a se stessa, l'esplosione del debito, la concentrazione del potere finanziario vanno corrette attraverso regole e sanzioni legali oltre che sociali).

Infine, secondo Passera, una classe dirigente contemporanea che voglia essere utile alla società deve sentirsi investita della costruzione del bene comune e deve sapersi assumere concretamente la responsabilità.

"Portate con voi quest'ultimo pensiero", ha poi concluso il manager. "Leader non si nasce, si impara a diventarlo".