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I violini di Uto Ughi risuonano in Bocconi

, di Andrea Celauro
Il violinista, ospite del ciclo Broaden your frame organizzato dalla Scuola graduate, ha discusso del ruolo della musica nella societa' e ha suonato due dei suoi violini

In un mondo pervaso dalla tecnologia e sempre più digitale, la performance dal vivo mantiene una sua unicità in molti ambiti, come in quello della musica. Ieri, gli studenti della Scuola graduate della Bocconi hanno avuto modo di discuterne direttamente con uno dei massimi esponenti della scuola violinistica italiana, Uto Ughi. Il violinista, ospite di uno degli appuntamenti del ciclo 'Broaden your frame', organizzato dalla Graduate School per fornire agli studenti prospettive nuove e diverse rispetto a quelle sviluppate in classe, ha approfondito il fascino e la bellezza del suono del violino, uno strumento straordinario per complessità di costruzione tecnica e unicità della relazione con il musicista. L'incontro, coordinato dalla direttrice della Graduate School, Antonella Carù, e dal direttore del master in Arts management and administration (Mama) di SDA Bococni, Andrea Rurale, è stato anche lo spunto per una riflessione sul ruolo della musica nella società attuale, come linguaggio universale di conoscenza e di condivisione.

Picture of musician Uto Ughi"Ospitare il maestro Uto Ughi è stata un'occasione speciale per conversare con uno dei più grandi violinisti al mondo", ha detto Antonella Carù. "Il regalo che ci ha fatto a conclusione dell'incontro, permettendoci di ascoltare dal vivo la 'voce' di due violini ha reso questo evento davvero unico".

Straordinario talento fin dalla prima infanzia, Uto Ughi ha studiato con George Enescu a Parigi e con i più grandi maestri violinisti al mondo. Ha iniziato le sue grandi tournèes europee esibendosi nel mondo con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra.

Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro e con uno Stradivari del 1701. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, premi e onorificenze.

È impegnato nella salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.