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House concert, il nuovo modo di ascoltare musica

, di Susanna Della Vedova
Il fenomeno visto da 4 studenti del laboratorio di spettacolo dal vivo della Bocconi

Direttamente dagli Stati Uniti, ma con una forza in più. Là il fenomeno è nato, ma anche rimasto un momento di ritrovo, di neighbourhood, qui da noi in Italia, dopo una traversata transoceanica, è destinato a diventare sempre più frequente. E' l'house concert, ed è il nuovo modo di organizzare concerti. Certo rimane comunque un fenomeno elitario, perché come dice il termine questo genere di concerti in acustica vengono ospitati in case private, in gallerie d'arte, in luoghi che hanno una capienza da 50 a 200 unità al massimo.

"In Italia", spiega Marta Equi Pierazzini, una dei quattro studenti del laboratorio di spettacolo dal vivo della professoressa Anna Merlo che hanno studiato il fenomeno, "esistono oggi solo tre agenzie che si occupano di house concert e che coprono le città di Milano, Roma, Firenze e Varese, ma come spiega il responsabile di una di queste, l'obiettivo è di capillarizzare il territorio".

Alessandro, Marta, Elda

Alessandro Mancin, Elda Di Legge, Matteo Argentin, con Marta hanno sviscerato il fenomeno mettendone in luce i pro e i contro. "Oggi esistono ancora dei contro, anche se non molti", racconta Alessandro, "il primo tra questi è il risvolto economico che non permette quasi mai un guadagno. Si fa per passione, per sperimentare nuove strade che uniscano chi della musica fa non solo un momento di svago, ma una filosofia di vita. Il pro è la creazione di una esperienza nuova, inusuale e la capacità di attirare intenditori che fidelizzati dal genere si spostano e partecipano ai diversi concerti"."E stato emozionante partecipare a due di questi house concert" continua Elda. "Essere vicini all'artista, Dente e Marta sui Tubi, permette di seguire meglio il concerto, fare domande, confrontarsi con altri del pubblico. E' una esperienza conviviale che crea feeling e non distanza. Il concerto di solito si apre con un aperitivo, momento conviviale in cui si mangia e si beve con ciò che ciascuno porta da casa".La struttura è semplice e si affida ai più comuni strumenti di comunicazione, dai social network alle mailing list che si costruiscono spontaneamente sui siti dei vari artisti, alla presenza dell'ufficio stampa nelle diverse agenzie. L'organizzazione dura circa tre settimane e si parte dal contattare l'artista, al trovare la location, al gestire tutta la parte logistica e comunicativa.Un fenomeno che vede molto spesso lo stesso artista proporsi. E non si tratta di sconosciuti, tanto che a volte sono le stesse case discografiche a caldeggiare la partecipazione di uno o più dei loro affiliati.Per saperne comunque di più e soprattutto per verificare il lavoro svolto, gli studenti su youtube hanno caricato la loro presentazione.Ecco l'indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=Zbx9Mv2JIgE&feature=channel_page