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In giro per il mondo sulle ali del marketing

, di Pietro Masotti
Una vita e una carriera internazionali, quelle di Francesca Gilli. Fino all’Oman, dove oggi è Global Brand Director di Amouage

Milano, Londra, Ginevra, Lussemburgo, e ora l’Oman. Il curriculum di Francesca Gilli rimbalza di città in città seguendo le tappe di un percorso di crescita professionale e personale che è diventato nel tempo anche un’avventura familiare condivisa. “Da quando avevo tre anni, ho studiato in scuole internazionali e sono cresciuta pensando che il mio lavoro sarebbe stato in giro per il mondo”, riassume Francesca Gilli collegandosi da Muscat, capitale del sultanato dell’Oman, dove è Global Brand Director per il marchio di alta profumeria Amouage. “Dopo la laurea in Business Administration in Bocconi non avevo però le idee chiare sul mio futuro e ho accettato uno stage in Merrill Lynch che è stato utile per capire che quella dell’Investment banking… non era la mia strada”. La scintilla per il marketing è scoccata con un secondo tirocinio, nel gruppo BMW, un’esperienza che ha suggerito la scelta della laurea specialistica e ha propiziato il primo impiego in Kraft Italia. “Il richiamo dell’estero, però, era troppo forte e quando a chiamare è stata P&G, una vera università del marketing, sono volata subito a Ginevra per seguire il lancio della linea Make-Up di Dolce&Gabbana. È stato uno dei lavori più belli della mia vita, anche se si è interrotto un po’ bruscamente. Qui, infatti, sono rimasta incinta e, quando sono rientrata dalla maternità, la mia divisione era stata venduta e la nuova realtà era completamente diversa. Serviva un nuovo cambiamento, che si è concretizzato con un nuovo ruolo per Ferrero in Lussemburgo”.

È a questo punto che le scelte di Francesca diventano quelle di tutta la famiglia. “Con mio marito abbiamo deciso che la mia carriera avrebbe guidato. È stato così anche quando siamo abbiamo lasciato l’Europa per venire in Oman. Qui lui ci ha messo più tempo rispetto ad altre città per trovare lavoro perché qui privilegiano i locals, ma ora stiamo benissimo entrambi, compreso mio figlio che oggi ha otto anni. È una grande fortuna avere accanto una persona che condivide gli stessi interessi, nel nostro caso la curiosità per il mondo e la voglia di conoscere culture diverse, ma anche gli impegni quotidiani che comporta gestire una casa e crescere un bambino lontano dalle proprie famiglie di origine. Conciliare l’aspetto della carriera e quello della vita familiare non dovrebbe essere un freno per nessuna donna, e noi donne per prime non dobbiamo pensare che sia impossibile trovare una persona affidabile e flessibile che, se la situazione lo consente, accetti di privilegiare la nostra carriera”.

In questo senso anche l’ambiente omanita, nel contesto del Medio Oriente, rappresenta un’avanguardia di aperture e parità tra i sessi. “Qui non ho mai avvertito nessuna discriminazione sul lavoro”, conferma Francesca. “Ci sono alcune tradizioni culturali che magari per noi sono strane, per esempio la sera gli uomini escono con gli uomini e le donne con le donne, ma non ci vedo nulla di male. Il lavoro, inoltre, nello specifico è estremamente stimolante perché Amouage è il brand leader in Oman ed è molto identificativo della cultura e dei valori del sultanato”. L’obiettivo del management è di cambiarlo senza snaturarlo per renderlo un marchio globale e i risultati di questa strategia sono confermati da crescite a due cifre su tutti i mercati. “Nonostante i successi, non mi considero mai arrivata”, riflette la manager. “Anzi, credo che per sviluppare nuove capacità occorra imporsi nuove challenge. Sono piuttosto sicura, dunque, che tra qualche anno sarò altrove, anche se non saprei dire dove perché, sorprendentemente, dentro di me oggi convivono spinte opposte, quella di cercare approdo ancora più lontano, per esempio a Singapore, e quella di rientrare in Italia”.