#GenerazioneEU, l'evento finale nella Giornata dell'Europa
"L'Unione Europea non sarà mai veramente finita, ci saranno sempre dei lavori in corso. Così come la Bocconi, nata 120 anni fa e tuttora cantiere aperto, come probabilmente sarà anche nei prossimi 120 anni. E com'è, in fondo, anche il simbolo per eccellenza di Milano, il Duomo". Con queste parole il rettore dell'Università Bocconi, Francesco Billari, ha aperto la giornata finale del progetto #GenerazioneEU 2023, organizzato dall'Università Bocconi, attraverso la Cattedra Achille e Giulia Boroli di studi europei, insieme a Repubblica@scuola, con il supporto tecnico della Rete WeDebate con la scuola capofila nazionale ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio e in collaborazione con la Rappresentanza italiana della Commissione europea e dell'Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, che si è svolta martedì 9 maggio, Giornata dell'Europa, proprio in Bocconi nell'aula magna di via Gobbi.
Un progetto giunto alla terza edizione e che, come ha ricordato il rettore, "è impostato su una formula, il dibattito, molto importante, perché aiuta ad argomentare e ad arrivare a decisioni condivise uscendo dal seminato, fuori cioè dai programmi definiti". L'edizione di quest'anno ha coinvolto nelle fasi iniziali oltre mille studenti delle scuole superiori di tutta Italia che, dopo un percorso di formazione sul debate e alcuni incontri sulle tematiche europee, si sono affrontati in un torneo di debate che ha visto una prima fase a gironi e una seconda fase a eliminazione diretta.
Alla giornata, che ha previsto anche una simulazione di debate tra le due squadre finaliste sul delicato tema della dipendenza energetica dal gas russo, hanno preso parte Gianmarco Ottaviano (Boroli Chair in European Studies, Università Bocconi), Carlo Altomonte (professore di European integration, Università Bocconi), Graziella Romeo (professoressa di Citizenship e migration law, Università Bocconi), Eleanor Spaventa (professoressa di European Union Law, Università Bocconi), Francesco Spada (responsabile Relazioni istituzionali Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo), Claudia Colla (capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano), Matteo Fornara (responsabile delle Relazioni istituzionali JRC Ispra Commissione europea), Maria Giovanna Colombo (direttrice della Scuola Polo della Rete WeDebate ITE Enrico Tosi).
Al termine della simulazione di debate, Andrea Boroli, vicepresidente della Fondazione Achille e Giulia Boroli, ha premiato le squadre finaliste e i vincitori dei premi individuali. A imporsi nel torneo a squadre è stato il team Ipazia Debate Club, composto da studenti del quarto e quinto anno del Liceo Scientifico Statale Benedetto Rosetti di San Benedetto del Tronto (Greta Bajrami, Matteo Oliveri, Stefano Albini, Giacomo Maria Veccia, Carlo Perosa), che si è misurato in una sfida dimostrativa sul palco dell'aula magna con il team secondo classificato, il Morrasinisgalli dell'Isis Leonardo Sinisgalli di Senise, composto da Caterina Rossi, Mariangela Bellusci e Sveva Ricciardi.
"Partecipare a una competizione di questo tipo ti obbliga a informarti e a vedere le cose da vari punti di vista", dice Matteo Oliveri, "magari anche a riconsiderare le tue convinzioni iniziali. E poi anche ad argomentare le tue tesi con decisione davanti a un pubblico o in un dibattito".
"Per me, che a scuola sono rappresentante di istituto", dice Stefano Albini, "si è rivelato un esercizio utile fin da subito anche in questo ruolo, perché dibattere aiuta a migliorare le proprie capacità dialettiche. Ma non solo. Durante la fase preparatoria abbiamo svolto altri compiti molto interessanti, per esempio delineare le strategie, stabilire l'ordine dei relatori, suddividere i ruoli secondo inclinazioni. E' un'esperienza che consigliamo a tutti".