#GenerazioneEU 2024: vincono i debaters di Palermo
Le politiche energetiche e quelle sul cambiamento climatico devono essere decise a livello europeo? Su questa domanda, che riguarda uno dei pilastri dell’azione europea, si sono sfidate le due squadre finaliste dell’edizione 2024 di #GenerazioneEU, l’iniziativa che ha coinvolto oltre 450 studentesse e studenti delle scuole superiori d’Italia e che, nella sua fase finale, ha visto scontrarsi in un torneo di dibattito 42 squadre. Fino all’ultima sfida in diretta sul palco Bocconi, dove a darsi battaglia per il titolo di migliore squadra del torneo sono stati i The Relative Speakers TRS del Liceo Scientifico Einstein di Palermo e i FLACCHI del Liceo Classico Flacco di Potenza. A spuntarla, alla fine dello ‘scontro’, la squadra di Palermo. Premiati anche, come migliori debaters, Ulisse Gaia del Liceo Volta Fellini di Riccione, Pasquale Mollo del Liceo La Farina - Basile di Messina e Ludovica D’Andria del Liceo Durano Marzolla Leo di Brindisi.
“Oggi il dibattito verte su uno dei temi più importanti a livello europeo, il cambiamento climatico”, ha detto il rettore della Bocconi Francesco Billari nel salutare un’iniziativa che vede la Bocconi e la Cattedra Achille e Giulia Boroli in studi europei al fianco della Rappresentanza italiana della Commissione europea e dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, con il supporto tecnico della rete WeDebate e della scuola capofila Enrico Tosi di Busto Arsizio. E, ricordando quanto l’impegno delle nuove generazioni possa vere un impatto positivo, ha ricordato che “tra i valori della Bocconi c’è proprio l’idea di poter ispirare le persone e spingerle a realizzare i propri sogni e ad incidere sul cambiamento del mondo”.
La finale di #GenerazioneEU cade peraltro in un momento in cui il futuro sviluppo dell’Europa – a pochi giorni dal 9 maggio, la giornata che celebra l’Unione, e a meno di due mesi dalle elezioni europee – non può che essere al centro dell’attenzione. E proprio sul tema delle elezioni imminenti si è espresso Fabrizio Spada, responsabile delle relazioni istituzionali della Rappresentanza in Italia del parlamento europeo: “Chi voterà alla prossima tornata elettorale contribuirà a dare un indirizzo alla politica dell’Unione”, ha detto Spada, che ha ricordato come, nel 2019, in Italia l’astensionismo abbia superato il 50%. “Forse molti italiani pensano che quelle europee siano elezioni di serie B, ma così non è. Forse i cittadini non sanno che il 70% della legislazione pubblicata dalla Gazzetta ufficiale italiana sono in realtà norme di derivazione europea”. L’Unione, “che è cresciuta moltissimo negli ultimi 30 anni”, ha aggiunto Spada, “è tuttavia ancora una creatura incompleta: ha potere su alcune materie, ma non su altre, come la politica estera”.
E proprio il tema del ruolo dell’Unione al centro del nuovo scenario internazionale è stato al centro dell’intervento di Claudia Colla, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano: “Ciò che sta succedendo negli ultimi tempi sottolinea proprio il ruolo che l’Unione potrebbe avere. Non si tratta di andare a votare, ma di decidere di sostenere un progetto di Unione come attore principale nello scenario internazionale”. E, in riferimento al tema del dibattito che ha visto scontrarsi le due squadre finaliste, Colla ha ricordato i tanti passi che su questi temi l’Unione europea ha compiuto e sta compiendo: “Abbiamo bisogno di prendere oggi delle decisioni concrete. Per questo l’Unione si sta muovendo con politiche come il Green Deal, Fit for 55 e, in seguito alla guerra in Ucraina, il piano RepowerEu”. Citando infine le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen per cui “Il futuro è nelle mani delle prossime generazioni”, ha spronato le studentesse e gli studenti, alcuni dei quali voteranno per la prima volta proprio l’8 e il 9 giugno: “Adesso il futuro è nelle vostre mani”, ha ricordato loro.