Contatti

Fanny e suo fratello Felix

, di Giovanni Iudica - ordinario di diritto civile e direttore della Scuola di giurisprudenza della Bocconi
Maschilismo ottocentesco in casa Mendelssohn

Fanny Mendelssohn-Bartholdy ebbe dal padreterno il dono fortunato di una straordinaria memoria musicale e doti non meno eccezionali di pianista, oltre a uno spiccato talento per la composizione. Tali grazie furono però compensate da tre sfortunate circostanze, che le impedirono di essere incoronata dall'alloro della fama: il fratello Felix, il padre Abraham, il fatto di essere nata donna.

Fanny voleva molto bene al fratellino Felix, minore di lei di quattro anni. Quando Felix fu ospite di Goethe, nella sua casa di Weimar, gli scrisse parole dolcissime: "Sei partito da pochi giorni e già sento la tua mancanza. Mi manchi da mattina a sera e la musica senza di te non è più la stessa". Anche Felix adorava sua sorella. Quando componeva, si rivolgeva a lei in continuazione per ricevere suggerimenti e idee. Goethe, interessato alle doti prodigiose dei due ragazzi Mendelssohn, desiderava avere anche Fanny ospite, ma il padre Abraham aveva declinato l'invito: "Credo che l'invito dovrà limitarsi a mio figlio Felix, in quanto Fanny, sebbene maggiore di lui di quattro anni, e pur ugualmente dotata, dovrà iniziare a ridurre gli impegni musicali per dedicarsi a occupazioni domestiche e di amministrazione molto utili alla sua persona e al futuro che per lei si va preparando". Fanny, quando il fratellino stava ancora imparando a fare i primi passi nella musica, aveva già composto molti Lieder e un bel quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello. Una volta scrisse: "Mi sento così piena di idee e ieri Eduard Devrient mi ha fatto arrossire: mi ha detto che mio fratello ha splendide doti, ma che non gli sarà facile raggiungere le mie capacità". La fama della signorina Mendelssohn come interprete e compositore si stava affermando. Un concerto domenicale, a Berlino, contemplava prima l'esecuzione a quattro mani dell'Ouverture del Sogno di una notte di mezza estate del giovane Felix, poi numerosi Lieder composti da Fanny. La fanciulla trattenne a fatica l'emozione quando vide tra il pubblico Georg Friedrich Hegel. Il grande filosofo aveva sentito parlare dei due fratelli prodigio. Ciò che impensieriva Fanny era la tesi di Hegel secondo cui la musica che accompagna la poesia potrebbe snaturarne il significato e che solo la musica strumentale meriterebbe approvazione. Al termine, Fanny guardò Hegel timorosa di un giudizio severo. Invece vide un'espressione serena: a Hegel, che se ne intendeva, la musica di Fanny Mendelssohn era piaciuta. Quando si sposò col pittore Wilhelm Hensel ed ebbe un figlio, Fanny trovò il fratello e il papà coalizzati contro il suo desiderio di continuare a dedicarsi alla musica. Dall'Italia Felix le scrisse una lettera che la gettò nello sconforto: "Non voglio più sentirti lamentare che la tua produzione pianistica è rallentata. Perbacco, se io dovessi dare la pappa al mio bambino non avrei scritto alcuna partitura. Per parlare serenamente: il tuo piccolo non ha ancora sei mesi e tu vorresti avere altre idee al di fuori di lui?". In occasione del suo ventitreesimo compleanno, il padre le scrisse che le dichiarava soddisfazione per le sue qualità intellettuali e spirituali, ma aggiunse: "Devi concentrarti sulla tua vera futura professione, la sola professione per una giovane donna: diventare una perfetta padrona di casa come tua madre lo è stata e continua ad esserlo". Fanny guardò fuori dalla finestra, chiuse il suo pianoforte e lo coprì con un panno. Wilhelm, entrando nel salone, le disse sorridendo: "Perché l'hai coperto, pensi che abbia freddo anche lui?".Fanny non rispose. Si morse un labbro e non disse una parola.