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Persone Silvia Ardagna

Facendo ricerca, impari qualcosa ogni giorno della tua vita

, di Diana Cavalcoli
Oggi Silvia Ardagna è Chief European Economist per Barclays, ma la sua carriera è iniziata in accademia. Alle più giovani consiglia "trovate dei mentori che credano veramente in voi"

“Un tratto della mia carriera è che i successi sono sempre arrivati dopo grandi delusioni a cui ho reagito.” Silvia Ardagna è Chief European economist in Barclays. Nata a Napoli e cresciuta a Caserta, gli ultimi due anni del liceo classico li trascorre al Collegio del Mondo Unito di Trieste grazie a una borsa di studio. “È stata una prima svolta, mi mancavano gli stimoli e lì ho iniziato a studiare economia. Dopo il diploma ho deciso per la Bocconi, indirizzo Economia politica: volevo lavorare per lo sviluppo dei paesi.” 

Quelli in Bocconi sono anni di grande crescita per Ardagna. Nel corso degli studi ha la possibilità di andare negli Stati Uniti per un internship su consiglio del professor Francesco Giavazzi. Arriva così il master nello stesso ateneo nel 1995 e poi il dottorato, “su consiglio di mia sorella che mi disse: se non lo fai tu che sei secchiona…”. Ardagna ha così possibilità di fare ricerca negli Stati Uniti. Al Boston College è Doctor of Philosophy in Economics nel 2000 e segue lezioni anche ad Harvard come visiting student. “Quel mondo incredibile mi ha fatto nascere una grande passione per la ricerca, impari ogni giorno della tua vita, e poi mi ha dato una metodologia di lavoro puntuale” aggiunge. Di paper in paper, Ardagna fa esperienza ad Harvard dove diventa Associate Professor e collabora con molti colleghi. “La cosa più bella è stato scambiare idee senza una gerarchia, come se fossimo tutti dalla stessa parte. 
I senior ci aiutavano a crescere ed è quello che cerco di fare ora con le nuove generazioni” aggiunge. 

La vita accademica le consente di trovare spazi e tempi per la vita privata. “In quegli anni mi sono sposata, ho avuto i miei figli con mio marito che lavorava in Italia. In azienda penso sarebbe stato più complesso. Non che essere a Boston da sola con due bimbi di due e cinque anni sia stato facile. Li portavo in giro per conferenze” ride.

Nel 2012 la scelta di “convergere” su Londra come famiglia e la decisione di entrare nel privato. “Ero d’accordo con mio marito che avremmo cercato entrambi lavoro a Londra. Era l’anno in cui la Grecia stava per rinegoziare il debito e ricordo che facevo questi colloqui in cui pensavo: ‘Non mi prenderanno mai’.” E invece. Ardagna entra prima come Senior Economist in Bank of America scontrandosi con un mondo in cui fare ricerca è possibile ma sempre mantenendo segreto ogni aspetto del lavoro, l’opposto rispetto all’accademia. Dopo un anno difficile, tra trasloco e nuovi ritmi, passa a Goldman Sachs dove dopo nove anni è managing director. “È iniziato tutto quasi come uno scherzo ed è finito con una carriera” dice.

Nel 2021 arriva l’ingresso in Barclays dove coordina oggi un team di ragazzi giovani “a cui amo insegnare”. Dall’analisi dei cambiamenti di politica economica ai legami con il mondo degli operatori finanziari. Sulle donne nel mercato del lavoro porta la sua esperienza: “In accademia, a parte essere stata definita un ‘Alesina’s boy’ non ho mai percepito discriminazioni di genere tra noi ricercatori, contava il lavoro fatto o la bontà del paper. Nel mondo privato invece è capitato ma si supera”. Un aiuto arriva dalle buone relazioni professionali. Alle ragazze, non a caso, consiglia di trovare lungo il percorso “mentori da cui imparare e che credano davvero in voi”.