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Facciamo come Porsche e Ducati: diventiamo lean

, di Francesco Gallmann - docente della Unit produzione e tecnologia della Sda Bocconi
I momenti di maggiore incertezza possono essere i più proficui per un cambiamento che è, prima di tutto, culturale

Qual è il momento più opportuno per implementare i principi del lean manufacturing, ossia quella filosofia manageriale per ottimizzare produttività, risorse e tempo dell'azienda? La risposta non è univoca e diverse aziende hanno intrapreso percorsi verso la lean in svariate situazioni sia dell'azienda sia del mercato. La storia ci porta però molti casi di successo di aziende che hanno optato per una rivoluzione in ottica lean proprio nei maggiori momenti di crisi, in cui la sopravvivenza dell'azienda stessa era messa in discussione. Molte aziende prossime al fallimento hanno scelto nel passato la lean come strumento, o meglio filosofia manageriale, per uscire dalla crisi. Ducati in Italia nel '96 e Porsche in Germania nel '94 sono due esempi di come questa non solo ha permesso di evitare il fallimento, ma ha anche creato le basi per un periodo successivo di crescita e di successo.

I motivi per cui una crisi è spesso la scintilla della lean sono molteplici. Tra questi desidero sintetizzare alcune lezioni apprese durante lo Study tour in Giappone che la Sda Bocconi organizza tutti gli anni alla fine di novembre, il cui obiettivo è quello di imparare dai maestri giapponesi le modalità e le condizioni migliori per l'applicazione dei principi della lean production.In primo luogo, in un contesto di crisi come quello attuale, le aziende devono affrontare un drastico calo dei consumi che le spinge verso una ricerca esasperata dell'efficienza, uno dei principali pilastri della lean. L'essenza di questa, infatti, si basa sulla definizione, identificazione e successiva eliminazione degli sprechi, in cui rientrano anche concetti quali scorte, produzione eccessiva (rispetto alle reali esigenze di mercato), trasporto e movimentazione.In secondo luogo, la lean può non solo servire a superare la crisi, ma può rappresentare la leva strategica per pianificare la ripresa, rendendo le aziende snelle e reattive, pronte a cogliere immediatamente le opportunità che il mercato offrirà dopo la crisi. Ridurre gli stock, migliorare la qualità, riorganizzare la manutenzione, ridurre i set-up, sono infatti tutti elementi che rendono un'azienda più flessibile e pronta nella risposta. Un altro aspetto cruciale, per cui l'applicazione della lean potrebbe avere maggior successo in momenti di crisi, riguarda la cultura aziendale. Infatti, oltre all'implementazione di una serie di tecniche gestionali, la lean richiede un vero e proprio cambiamento culturale e può trovare meno ostacoli e un maggior successo proprio in un periodo in cui le aziende, ispirate a schemi e regole tradizionali, sono pronte a mettersi in discussione. E inoltre è proprio nei momenti di crisi che il top management ha maggior propensione a un forte cambiamento e vi è la necessità di iniettare nella forza lavoro una nuova ventata di fiducia e motivazione.Infine, il limitato investimento economico richiesto dall'approccio kaizen (miglioramento graduale a piccoli passi) della lean, per esempio in sistemi e tecnologie, è sicuramente un elemento che gioca a favore dell'implementazione della lean in momenti in cui le aziende necessitano un forte cambiamento senza però disporre delle risorse economiche e umane sufficienti per affrontare grandi investimenti.