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E-commerce, il futuro e' dei giovani

, di Davide Ripamonti
Gli studenti del Campus Abroad di Washington definiscono una strategia utile a MediaShopping per fronteggiare il colosso Qvc. Protagonista un target finora dimenticato

Il nemico è già qui. Il colosso americano delle vendite a distanza, Qvc, è sbarcato da pochi giorni in Italia a contendere una fetta di mercato tradizionalmente appannaggio di MediaShopping. La quale, a sua volta, è impegnata nella definizione di strategie di marketing tese a fronteggiare la potenziale minaccia e, a questo scopo, ha coinvolto anche gli studenti del corso "Topics in E-Marketing and E-Commerce advanced", all'interno del progetto Campus Abroad 2010 dell'Università Bocconi in collaborazione con la Georgetown University di Washington.

Un'attività che ha coinvolto sei gruppi di studenti, impegnati a definire la strategia di riposizionamento che il canale deve attuare per competere con Qvc, valutati al termine del percorso da una commissione comprendente docenti della Bocconi e manager di MediaShopping e premiati nella sede del gruppo Mediaset di Cologno Monzese, alla presenza del presidente di MediaShopping, Marco Giordani, del

Il team vincente

direttore Direct business, Customer care e Sviluppo, Guido Cervai, di Fulvio Ortu, prorettore all'Internazionalizzazione della Bocconi, di Antonella Carù, direttore del corso di laurea magistrale in Marketing management, di Margherita Pagani e Deborah Raccagni, docenti responsabili del corso.
Al termine, è stato decretato vincitore il progetto di Matteo Cataldi, Annalisa Hyeraci, Luca Mattei Gentili, Giovanni Giuseppe Savini e Tommaso Tovaglieri.

"Abbiamo potuto osservare il nemico dall'interno, visto che la sede di Qvc è a Philadelphia, vicina a Washington, e siamo andati a visitare la loro struttura", raccontano Giovanni Savini, studente del corso di laurea specialistica in Economics and Management of Innovation and Technology, e Matteo Cataldi, iscritto alla specialistica in Economia e legislazione per l'Impresa. Una visita rigorosamente in incognito, senza svelarne i reali motivi, ma che ha permesso ai ragazzi di prendere contatto con una realtà tipicamente americana: "Abbiamo assistito alle televendite, visitato gli studi, apprezzato il loro stile. E' tutto molto 'grande', c'è anche un vero pubblico che assiste in studio alle televendite", racconta Savini.
La permanenza a Washington è durata quattro settimane, durante le quali i ragazzi, che assommano competenze di marketing e finanza, international management e legislazione d'impresa, hanno potuto sviluppare il proprio business plan. "Un plan, il nostro, molto concreto", spiega Matteo Cataldi, "che è partito dall'esigenza di individuare un target diverso da quello tradizionale che è, sia per Qvc sia per MediaShopping, quello delle donne tra i 35 e i 65 anni". Un piano, quindi, che mira a integrare e ampliare, e non a sostituire, quello attuale, anche perché MediaShopping è un'azienda che funziona, e soprattutto è attuabile da subito, senza grossi stravolgimenti. "Il target che abbiamo individuato è quello dei giovani tra i 16 e i 24 anni", dicono, "particolarmente abili nell'uso delle tecnologie ma che finora sono stati tagliati fuori dalle strategie di comunicazione di Media Shopping". Dato, questo, confermato dai questionari che gli studenti hanno sottoposto, via Internet, a circa 200 loro coetanei, dai quali è risultato come i ragazzi non conoscano MediaShopping e quali prodotti offra, se non i pochi, rispetto all'offerta complessiva, che vengono proposti in tv.
"Una volta individuato il target", continua Cataldi, "la nostra attenzione si è spostata su quali prodotti offrire loro, decidendo infine per i prodotti tecnologici, il fashion e i libri". Il tutto all'interno di una strategia più ampia, che poggia su cinque pilastri fondamentali, come spiegano Savini e Cataldi: "Il primo pilastro è costituito da programmi televisivi che si occupano di presentare i prodotti delle tre categorie indicate; poi, un sito internet sul quale gli utenti possano esprimere le proprie opinioni sui prodotti, per esempio chiedere quale articolo vorrebbero vedere scontato la settimana successiva; quindi un'applicazione per gli smartphone, che ricalchi un po' le caratteristiche del sito. Altri due 'pilastri' saranno una carta prepagata con la quale effettuare gli acquisti e un'applicazione per Facebook".Speranze concrete che i suggerimenti vengano accolti da MediaShopping? "Al momento non lo sappiamo", dice Giovanni Savini, che vorrebbe fare uno stage presso l'azienda, "quello però di cui siamo venuti a conoscenza è che MediaShopping sta per lanciare una strategia rivolta appunto al mondo dei giovani. Se pensiamo che il nostro progetto è nelle loro mani da luglio, qualche speranza di aver contribuito anche noi ce l'abbiamo".