Dove tutto deve cambiare perché nulla cambi
Alea iacta est. Il Parlamento ha approvato con la legge 3 ottobre 2009, n. 141, la terza versione in meno di dieci anni dello scudo fiscale comprensiva delle modifiche che altrimenti ne avrebbero vanificato l'efficacia. La protezione offerta ai patrimoni accumulati all'estero al costo del 5% del loro ammontare al 31 dicembre 2008, si estende a tutti i reati fiscali e alcuni reati societari (il falso in bilancio) e solleva gli intermediari finanziari dall'obbligo di segnalare le dichiarazioni di rimpatrio e/o regolarizzazione come operazioni sospette. Rimarranno i siluri fiscali per i contribuenti nei confronti dei quali fossero già stati avviati accertamenti e per tutti coloro che si sono macchiati di reati diversi da quelli sopra menzionati.
Giusta o sbagliata che si reputi, la manovra voluta dal governo per contrastare l'uso improprio dei paradisi fiscali consente di fare emergere i patrimoni esteri fino alla metà di dicembre, salvo probabili proroghe. Ma è veramente la fine di queste amene località o piuttosto l'occasione per la loro ennesima mutazione genetica? A una osservazione del loro fenomeno che parte da molto lontano, sembra fare eco quanto ebbe a dire Tancredi a suo zio don Fabrizio Corbera, Principe di Casa Salina, nel celebre Gattopardo: in superficie, tutto deve cambiare per rimanere uguale. Il cielo sembra stia cadendo sopra la loro testa ma in realtà appaiono già all'orizzonte quelle zone d'ombra, quelle vie d'uscita che serviranno per operare quei distinguo, intorno ad un mondo che cambia, che consentiranno a questi paesi lillipuziani di preservare quanto più è possibile stabile lo status quo. Prova ne è il fatto che il Principato di Monaco è destinato a uscire dalla famosa lista grigia consegnata dall'Ocse al G20 riunitosi a Londra il 2 aprile scorso avendo raggiunto la soglia dei 12 accordi bilaterali per lo scambio di informazioni con stati indicati dalla stessa Organizzazione. Curiosamente essi sono: Andorra, Austria, Bahamas, Belgio, Stati Uniti, Francia, Liechtenstein, Lussemburgo, Qatar, Samoa, San Marino e San Kitts. La Svizzera è stata più diligente avendo scelto come propri partner la Danimarca, il Lussemburgo, la Norvegia, la Francia, il Messico, gli Stati Uniti, il Giappone, l'Olanda, la Polonia, la Gran Bretagna, l'Austria, la Finlandia, il Qatar e Singapore. La Repubblica di San Marino ha concluso un accordo addirittura con la Groenlandia per distanziare la soglia minima (già superata tramite accordi con Andorra, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Malta, Lussemburgo, Monaco, Norvegia, Svezia e Ungheria). Ma il loro attivismo dovrà necessariamente essere accompagnato da un ripensamento attitudinario delle istituzioni finanziarie che in essi vi operano e che dovranno fare ammenda dei propri peccati capitali di superbia e di gola. I casi che hanno travolto le segrete trame della svizzera Ubs e della Lgt del Liechtenstein dimostrano che il modello di business scelto nell'ultimo decennio per il private banking si è dimostrato letale per la custodia delle informazioni. Troppa informatica, troppa superficialità e tracotanza nella gestione delle relazioni con i clienti fanno rimpiangere i giorni in cui gli gnomi non si muovevano dalle loro scrivanie, a stento rispondevano al telefono e compilavano tutto a mano. È una strada obbligata per la loro sopravvivenza, e che lo abbiano compreso si osserva anche dal disinteresse che queste istituzioni stanno dimostrando verso le opportunità che lo scudo fiscale offre di aumentare la loro massa patrimoniale in Italia: piuttosto, meglio tenersi stretti quelli che decidono di rimanere all'estero.Se il paradiso può attendere o meno dipenderà in fondo solo da noi; quelli fiscali non sono altro che lo specchio del nostro tempo, del nostro vivere quotidiano, della nostra etica e della nostra moralità: uno dei punti di massima frizione tra desideri individuali e norme sociali. Gli insulti e le reprimende che si rivolgono loro per ciò che essi sono, in realtà dovranno essere rivolte a noi stessi per ciò che siamo.