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Cosi' l'alleanza tra stato e banche ha salvato le imprese

, di Emanuele Elli
Il meccanismo dei prestiti garantiti ha permesso di salvaguardare il debito pubblico, lasciando che le banche facessero il loro mestiere, sostiene Mariateresa Maggiolino in uno studio

Il blocco delle attività produttive e distributive occorso durante il primo lockdown ha richiesto interventi immediati da parte delle autorità pubbliche per dare respiro alle imprese trovatesi in un'improvvisa crisi di liquidità. È in questo contesto che lo stato ha chiamato in causa le banche, attribuendo agli istituti il compito di fare da cinghia di trasmissione tra il pubblico e l'economia reale. Il tema è al centro degli studi più recenti di Mariateresa Maggiolino, docente di diritto commerciale ed esperta di antitrust, tra cui il saggio "Appunti sul ruolo delle banche ai tempi del COVID-19", pubblicato su Rivista delle società.

"La risposta più ovvia alla crisi di liquidità delle imprese avrebbe potuto essere il prestito di denaro da parte dell'amministrazione pubblica", riflette Maggiolino, "ma la magnitudo del fenomeno non era sostenibile e dunque lo stato ha chiesto alle banche di trasferire questa liquidità alle imprese garantendo i prestiti. Questo meccanismo si è reso possibile perché gli istituti si trovano in una situazione di generale salubrità, hanno cioè sofferenze limitate. Soltanto 10-15 anni fa non sarebbe stato possibile".

Come analizza la docente, il circolo attivato si è rivelato virtuoso da molti punti di vista: senza erogazioni a fondo perduto ma con la formula del prestito, lo stato ha di fatto scommesso sul futuro delle imprese, guadagnando tempo, evitando di aggravare il debito pubblico e lasciando che le banche facessero il loro mestiere anche nel distinguere buoni e cattivi debitori o nel fare le verifiche di antiriciclaggio o antimafia. "All'interno dello studio c'è un capitolo che descrive come BCE e EBA, prevedendo un probabile aumento delle sofferenze, abbiano istruito le banche sul trattamento degli NPLs (non-permorming loans), cercando di dare flessibilità all'intero sistema e definendo le strategie di rientro per questa fase di difficoltà. Purtroppo, nonostante questo, sono tutti concordi nel dire che nel 2021 il mercato degli NPLs crescerà perché aumenteranno i cattivi pagatori, tanto che l'UE sta pensando di dare vita a una bad bank europea".

Ma la scommessa dello stato italiano sulle imprese alla fine è stata vinta? "È la domanda che ci siamo posti anche noi", conclude la docente, "e alla quale vorremmo rispondere con un prossimo studio, nel quale analizzare quante volte è effettivamente servita la garanzia dello stato per ripianare i debiti e quante volte invece le imprese ce l'hanno fatta da sole. Il problema è che, non essendo mai tornati a una situazione di normalità, non abbiamo ancora trovato il momento da cui far partire l'osservazione".

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