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Persone Cristina Catania

Come aiutare le più giovani? Ascoltandole

, di Diana Cavalcoli
Suo padre avrebbe preferito che Cristina Catania studiasse ingegneria. Oggi, Senior Partner di McKinsey a Milano, esorta le ragazze ad acquisire e a mettere in pratica competenze uniche e distintive. Ma anche chi dirige deve saper ascoltare e valorizzare i talenti

“Sul lavoro mi descrivono come una persona tenace e disponibile a mettersi in gioco. Forse anche per il fatto che i miei genitori mi hanno cresciuta libera. Con l’idea che non bisogna mai porsi limiti.” Cristina Catania oggi è senior partner e leader a livello globale della Practice Wealth & Asset Management di McKinsey, oltre a essere responsabile delle tematiche ESG e Sustainability per il settore bancario nell’area EMEA.

Racconta di essere sempre stata una bambina curiosa del mondo, per la quale lo studio era uno stimolo continuo. Concluso il liceo scientifico, dopo grandi dibattiti con il padre che l’avrebbe vista volentieri ingegnera, si iscrive a Discipline Economiche e Sociali (DES) in Bocconi, a cui segue un master in Macroeconomia ed Econometria. Racconta: “Dopo un periodo come assistente in Bocconi, vinsi una borsa di studio per fare ricerca a Tokyo, ma alla fine decisi di entrare in azienda. Mandai la mia candidatura a Merrill Lynch Investment Managers e fui assunta”. L’esperienza è positiva, ma la curiosità di vedere altri mondi è tanta e la porta poi in McKinsey dove costruirà la sua carriera per sette anni.

“La mia filosofia – dice – è sempre stata: Work hard, play hard. Cercando di mantenere un sano equilibrio tra vita professionale e personale. Ho sempre dedicato molto impegno al mio lavoro in consulenza ed è stato apprezzato. Ho fatto carriera, se così si può dire, velocemente. La mia fortuna è stata anche avere dalla mia degli sponsor. Persone che mi considerano una professionista seria e mi hanno dato fiducia nel tempo.” Passione e determinazione, unite a un approccio orientato al risultato e al lavoro di squadra, secondo Catania sono stati ingredienti fondamentali per la sua crescita.

Dopo aver ricoperto la carica di CEO Staff in Intesa Sanpaolo, Catania rientra in McKinsey come Partner nel 2014. “In quegli anni ho avuto la mia prima figlia. Ricordo che la portavo con me in giro per il mondo. Era complicato trovare un equilibrio tra tutti gli impegni, ma ho deciso di tornare velocemente al lavoro. Una scelta personale, non obbligata e nel mio caso specifico non vissuta come un sacrificio” aggiunge. Un esempio concreto di come si può essere professioniste e madri.

Alle giovani che stanno cercando la propria strada nel mondo del lavoro, Catania dice di “farsi valere come professioniste ed essere stimate per il fatto di avere competenze uniche”. Sottolinea come anche i leader di oggi, uomini e donne, debbano rimuovere gli ostacoli per le nuove generazioni. Il che significa attenzione al merito e capire i bisogni delle persone, a partire da quelle con cui lavori. Non è un leader chi non sa valorizzare i talenti. Dice: “Noi senior possiamo dare una mano alle più giovani, in primis ascoltando. Nel nostro team tempo fa è arrivata una ragazza preparatissima, ma molto timida. Non capivo perché fosse bloccata e poco attiva così una sera l’ho chiamata, senza preavviso. Ho scoperto che provava un senso di soggezione nei miei confronti. Insieme abbiamo abbattuto quella barriera e adesso è una delle persone più valide in squadra”.