Cinque consigli da Alessandro Benetton
Alessandro Benetton ha saputo usare con intelligenza il privilegio dell'eredità, contribuendo all'internazionalizzazione dell'impresa di famiglia. Questa, in sintesi, nelel parole del direttore del centro di ricerca Enter della Bocconi, Guido Corbetta, la motivazione del riconoscimento Imprenditori per l'Italia nel mondo, assegnato questa mattina al vicepresidente esecutivo di Benetton Group.
Il riconoscimento, giunto alla quarta edizione ed assegnato in precedenza ad Andrea Pininfarina, Carlo Pesenti e ai fratelli Emma e Antonio Marcegaglia, viene assegnato dai 10 studiosi che formano il comitato direttivo Enter in base a cinque criteri: crescita significativa negli ultimi anni; buoni risultati economici; leadership di settore; guida familiare almeno alla seconda generazione; dimostrazione di responsabilità sociale.
Benetton, che prima di rientrare nell'azienda di famiglia ha lavorato alla Goldman Sachs, ha presieduto 21 Investimenti, la finanziaria del gruppo che, in un primo tempo, acquisiva solo quote di minoranza di società che aiutava a crescere, e che in seguito ha svolto anche attività di private equity.
A conclusione dell'incontro, Benetton si è rivolto agli studenti con cinque raccomandazioni. "Imparate ad usare l'esperienza degli altri", ha detto; "tenete sempre duro; non abbiate paura di affrontare nuove esperienze; preparatevi a essere internazionali e cercate di fare quello che vi piace".
L'intervento di Benetton è stato introdotto da Giorgio Brunetti, presidente del centro Enter, che ha visto nella capacità di stringere importanti alleanze il filo rosso che percorre l'intera storia della Benetton, come ha poi confermato anche Alessandro Benetton che, da quando ha preso in mani le redini del gruppo, ne ha stretta una con l'indiana Tata e, dal palco della Bocconi, ne ha anticipata un'altra, nei prossimi giorni, in America Latina.