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Chi fa gol grazie al Financial fair play

, di Ariela Caglio - associato presso il Dipartimento di accounting
Uno studio sui conti di 175 club europei dimostra che il Ffp ha avuto un impatto positivo sulla sostenibilita' finanziaria delle societa'. A vincere questo campionato le squadre francesi e tedesche

Il fair play nasce in Inghilterra nell'Ottocento. Non si tratta semplicemente di una serie di regole scritte, bensì di un sano modello comportamentale da adottare nella pratica delle diverse discipline sportive. Non è un caso, quindi, che il programma per promuovere comportamenti sani di sostenibilità finanziaria da parte dei club calcistici sia stato denominato proprio Ffp, Financial fair play. Deliberato dal Comitato esecutivo della Uefa su proposta di Michel Platini, il Ffp stabilisce che, a partire dalla stagione 2010/11, tutti i club europei che si qualificano per la Champions league e l'Europa league devono avere i conti in regola. In poche parole, il Ffp mira a favorire l'equilibrio economico-finanziario e l'auto-sostentamento dei club, che non possono spendere ripetutamente più di quanto guadagnano e che sono quindi incentivati a sviluppare nuove modalità per incrementare le entrate così da potersi permettere i giocatori migliori senza dover aumentare il proprio livello di indebitamento.
Due sono i quesiti fondamentali con riferimento al Ffpd.

Il primo è: serve? Chiaramente la risposta è sì. Abbiamo letto tutti notizie di società calcistiche con bilanci in profondo rosso e con perdite finanziarie che si accumulano e che generano poi debiti non gestibili, secondo un circolo vizioso difficile da spezzare. La vera domanda, allora, è: a chi serve? E questo apre il campo a un tema più ampio che ha a che fare con la natura dei club calcistici e del prodotto calcio, caratterizzati da una forte connotazione sociale, da fenomeni di produzione congiunta fra concorrenti, da questioni di competitive balance e da un pubblico di potenziali stakeholder vasto ed eterogeneo. Questi elementi sembrerebbero indicare che i club calcistici non possono essere valutati e gestiti prendendo a riferimento i normali criteri economici. Tuttavia la dimensione spettacolare e simbolica del calcio non deve essere una ragione per legittimare spese folli e modelli di business non sostenibili. Infatti, il perseguimento del successo sportivo a tutti i costi mette a rischio non solo la sopravvivenza delle singole società sportive ma la sostenibilità del sistema calcio nel suo complesso. L'idea del Ffp è che una corretta competizione sportiva fra club inizia fuori dal campo da modelli di sana gestione, finalizzati al rispetto del principio di economicità e ad attività di investimento a lungo termine in aree quali le infrastrutture sportive e i settori giovanili. Il Financial fair play dovrebbe essere visto, quindi, non solo come un insieme di norme per garantire più disciplina nella gestione dei bilanci dei club calcistici, ma anche come una forma di tutela della sostenibilità a lungo termine del calcio europeo. E quest'ultimo è un obiettivo che mette tutti d'accordo e del quale beneficeranno tutti, vista tra l'altro la crescente concorrenza fra il calcio europeo e le altre forme di intrattenimento sportivo e non sportivo.

Il secondo quesito è: il Financial fair play funziona?
Un recente studio che ha analizzato le performance nelle stagioni 2005/06-2014/15 di 175 club facenti parte delle cinque maggiori leghe europee (Premier league, Liga, Ligue one, Serie A e Bundesliga) ha evidenziato che il Ffp ha avuto un impatto positivo sulla sostenibilità finanziaria delle società calcistiche, misurata, in linea con lo spirito del requisito di breakeven, come differenza fra ricavi e costo del personale. Tale gap è aumentato dopo l'introduzione del Ffp soprattutto per i club con ambizioni Uefa e, in particolare, per effetto di una crescita del fatturato. Inoltre, l'efficacia del Financial fair play sembra essersi palesata soprattutto per i club francesi e tedeschi che prima del 2011/12 avevano un grado di leva finanziaria crescente e, dopo tale data, hanno evidenziato un'inversione di tendenza.
La risposta quindi è: sì, ad oggi, il Financial fair play sembra aver contribuito al raggiungimento di una posizione finanziaria più stabile e sostenibile per le squadre dei massimi campionati d'Europa e, molto probabilmente, questo è solo l'inizio.