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Cartaceo o online: a ciascuno il suo costo

, di Tomaso Eridani
Stampa, distribuzione e costi editoriali: così si determina il prezzo di un giornale

All’edicola la moneta da un euro è quasi d’obbligo per comprare un qualsiasi quotidiano mentre online, armati di carta da credito, i prezzi sono diversi e vari. Tale divergenza è dovuta alle notevoli differenze nella catena di produzione, e susseguente formazione del prezzo, delle due versioni.

“La differenziazione nel prezzo nasce anche dalla distinzione che il giornale cartaceo è un prodotto mentre il giornale online si avvicina di più ad essere un servizio,” spiega Paola Dubini, docente di economia aziendale alla Bocconi ed esperta in materia di editoria.

In quanto prodotto il prezzo del giornale cartaceo è molto più legato a costi industriali e a vincoli normativi e anche se il prezzo regolamentato è stato tolto qualche anno fa esiste ancora un prezzo di riferimento per i quotidiani (attualmente 1 euro) e comunque un certo range di prezzo. Il giornale online, invece, si avvicina di più al servizio e dunque il prezzo è più flessibile e determinato in funzione delle caratteristiche e dei servizi offerti.

“Per quanto riguarda i costi di produzione, le economie di scala, tra le due edizioni, sono abbastanza limitate, circoscritte alla condivisione dei diritti di immagine e lo scambio di qualche contenuto”, spiega Dubini. Le redazioni, infatti, sono ormai spesso distinte e le infrastrutture e tecnologie usate diverse.

Il costo industriale di produzione dell’edizione cartacea si compone principalmente dei costi editoriali, della stampa delle copie e la loro distribuzione nelle edicole e punti vendita. “Distribuzione che comporta la voce più grossa”, spiega Dubini, “circa il 50-60% del costo”.

I costi di stampa, infatti, sono stati notevolmente ridimensionati dalla rivoluzione informatica che ha notevolmente modificato la produzione dei quotidiani. Se nel 1982 il lavoro poligrafico corrispondeva al 37% del prezzo di copertina, nel 2003 esso era sceso al 14%.

Secondo uno studio presentato all’Osservatorio TuttiMedia, oggi circa il 40% del costo di produzione di un giornale rappresenta il costo dell'informazione (i contenuti e la gestione della società editrice). Il restante 60% serve per realizzare la copia cartacea: per la carta, i materiali da stampa, per utilizzare le rotative, per trasportare le copie, e - infine - per recuperare e macerare le copie invendute.

E i costi industriali sono destinati a salire nei prossimi anni visto che i giornali avranno sempre più pagine e tutte a colori. Una crescita del prodotto in gran parte dovuta alle richieste della pubblicità, che già oggi fornisce la maggior parte dei ricavi alle aziende editoriali.

“La spinta verso l’aumento di lettori/utenti ha, inoltre, diversi connotati per le due tipologie di quotidiano”, spiega Dubini. “Per il cartaceo ogni lettore in più comporta infatti un aumento dei costi di produzione per stampare le nuove copie mentre online avere 1, 100 o 1.000 lettori in più non ha nessuna incidenza sui costi.”

Il costo di produzione di un giornale online, infatti, è composto principalmente dai costi editoriali (per la creazione del contenuto) e dall’ammortamento dei costi del software e le piattaforme tecnologiche utilizzate per mettere il quotidiano in rete.