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Carriera internazionale e sostenibilità: il percorso di Alice Bordini Staden

, di Diana Cavalcoli
Il cambiamento climatico presenta sfide e opportunità: Alice Bordini Staden, esperta di finanza sostenibile e politiche climatiche, spiega come costruire una carriera di successo contribuendo alla salvaguardia del pianeta

“La transizione energetica è la quarta rivoluzione industriale. Alle ragazze di oggi dico di cogliere l’opportunità: si può costruire una brillante carriera internazionale dedicandosi agli enormi cambiamenti che il sistema economico sta affrontando, e al contempo dando il proprio contributo per proteggere il pianeta.” Ne è convinta Alice Bordini Staden, esperta di finanza sostenibile e politiche climatiche, oggi responsabile della gestione delle attività di impegno e membro del comitato degli investimenti del National Trust, la più grande fondazione europea per la protezione ambientale e conservazione del patrimonio culturale.

“Il mio non è stato un percorso convenzionale – ammette. – Fino al liceo volevo fare solo equitazione, sognavo la carriera agonistica nel salto a ostacoli. Avevo anche abbandonato l’idea di diventare veterinaria. I miei mi convinsero a riflettere e prendere in considerazione una carriera alternativa. Iniziai a leggere Il Sole 24 Ore e Milano Finanza durante l’estate della maturità e, con mia sorpresa, mi accorsi che i meccanismi del business, delle imprese e dei mercati mi incuriosivano.”

Bordini Staden decide di puntare sull’economia e tenta il test in Bocconi dove arriverà poi alla laurea in Economia finanziaria (Clefin) nel 1997. “Durante il semestre CEMS a Barcellona mi chiamarono da Londra per un colloquio offrendomi l’opportunità di lavorare nell’ambito della gestione di investimenti in hedge funds. Allora si sapeva molto poco di questi fondi alternativi, dato che l’industria in Europa stava appena nascendo” aggiunge. Il che si è rivelato una fortuna che le consente di far carriera in un ambiente molto stimolante in cui servivano energie nuove. Diventa portfolio manager e chief investment officer di portafogli innovativi. Di quel periodo spiega: “Amavo il fatto di poter lavorare con persone brillanti e provenienti da tutto il mondo, individuando quali strategie avrebbero fatto meglio in base alle mie previsioni macroeconomiche e di mercato”.

Dopo quasi quindici anni di carriera come fund manager però arriva la decisione che cambia la vita. “Dopo la crisi del 2008 investire negli hedge non mi dava più stimoli, e sentivo la necessità di fare qualcosa di nuovo, in crescita e in linea con i miei valori. Volevo sentire di fare qualcosa di buono e utile oltre a tornare a divertirmi sul lavoro”. L’intensificarsi degli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, e della loro materialita’ sul sistema economico con inevitabile risposta dalla politica, la convince a lasciare il mondo degli hedge e focalizzarsi sulla finanza e politica della transizione energetica. Bordini Staden fonda la propria società, GLC Advisors Ltd, e si rimette a studiare nella consapevolezza che tutto il sistema economico deve evolvere. Si specializza così in finanza e politica del clima, prima che la sigla ESG diventasse popolare, acquisendo competenze rare sul mercato, dalla scienza del clima alla finanza responsabile, dalla politica del clima fino alla gestione del climate risk. Negli anni il suo raggio d’azione si allarga: spazia dagli investitori, alle aziende, alla politica.

Da consulente oggi lavora con grandi imprese e organizzazioni internazionali. Il suo ruolo nel National Trust la vede disegnare politiche innovative di investimento e attività di engagement con le associazioni degli investitori istituzionali ClimateAction100+ ed IIGCC. Ma è anche Advisor del Financial Reporting Council, l’autorità di viglianza inglese per corporate audit e reporting, che pubblica il Corporate Governance Code e lo Stewardship Code presi a modello in tutto il mondo, e lavora con la Commissione UE e il governo inglese sulla struttura del sistema finanziario a servizio della transizione. Oltre al lavoro gomito a gomito con imprese come Mundys SpA su strategia climatica e finanza sostenibile. “Alle nuove generazioni dico che è vero, il climate change mette certi settori a rischio, ma ci sono anche grandi opportunità. Penso all’ambito scientifico ma anche umanistico oltre che politico e di business. Il mondo deve cambiare, contribuire a questa evoluzione e in parallelo costruirsi una carriera è possibile” conclude.