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Persone Bernadette Bevacqua

Capire i consumatori, la mission di Bernadette

, di Diana Cavalcoli
Bernadette Bevacqua, CEO di Sperlari, applica una leadership di ascolto, per niente gerarchica. Perché le piace coinvolgere tutti

“Lo dico sempre: non ho origini francesi, sono siciliana, catanese verace. Semplicemente mia mamma voleva la doppia B: nel nome e nel cognome.” Si racconta con grande sincerità Bernadette Bevacqua, CEO di Sperlari, iconica azienda dolciaria diventata famosa per la produzione di caramelle e torroni. 

“A 18 anni appena compiuti – racconta – mi sono trasferita a Milano per frequentare Economia Aziendale in Bocconi. I miei avevano un’agenzia di viaggio e la mia idea era laurearmi e poi tornare in Sicilia.” Ovviamente ci ha poi messo lo zampino la vita. Bevacqua si laurea con il massimo dei voti e si innamora dell’ambiente internazionale e vario incontrato in ateneo. “Venivo da anni di scuole private 
e avevo il pregiudizio della Bocconi come un ambiente ancora una volta elitario e chiuso. Invece è stata una scuola di diversity, c’erano persone con percorsi molto diversi. 
Vinceva il merito e mi piaceva poter uscire dalla mia bolla.”

Terminati gli studi Bevacqua pensa alla consulenza ma, attraverso una serie di colloqui con le Big Five, si rende conto che questo non è ciò che desidera. La sua ambizione è quella di interagire direttamente con il prodotto, esplorandone l’intero ciclo di vita, al di là della mera consulenza. Sceglie così uno stage in marketing in Henkel Italia. Qui scalerà posizioni facendo carriera fino a essere general manager della divisione Beauty Care Retail. “È l’azienda in cui sono cresciuta e ho fatto tante esperienze. Amavo il mix tra la parte strategica legata ai dati e la parte invece più creativa legata al capire i consumatori” aggiunge.

Dopo essere diventata Marketing Manager, nel 2007 è a Düsseldorf nel quartier generale della multinazionale tedesca. “Uno choc per me siciliana abituata a rapporti lavorativi calorosi, ma anche una delle esperienze più forti della mia vita: ho visto come nasce il business e ho fatto esperienza di un contesto internazionale.”  Lì tocca con mano anche le differenze culturali tra italiani e tedeschi. “I rapporti erano molto formali. Ricordo che non si andava tutti a pranzo insieme ma bisognava chiedere appuntamento per tempo ai colleghi e ai superiori.” Bevacqua si scontra anche con uno stile di leadership lontano dalle sue corde: top down, molta gerarchia. “Per me non era pensabile ricevere ordini e basta. Dato che ero piccolina mi dissero che dovevo gridare in riunione per farmi rispettare e farmi ascoltare. Lì mi sono chiesta se dovessi cambiare io. Però avrebbe significato andare contro la mia personalità e quindi mi sono risposta di no discutendo con il capo di allora.”

La trasparenza e la testardaggine pagano perché al rientro in Italia nel 2009 è Marketing Director. “Succede poi che nel 2013 rimango incinta della mia prima figlia ma non avevo ancora avvisato l’azienda, ero al secondo mese ed ero in lizza per la promozione.” Il ruolo? Direttrice generale della divisione Beauty in Italia. “Quando il mio responsabile mi chiede di parlare gli propongo una videoconferenza perché lui era in Germania. Mi disse che ero stata scelta e io risposi in inglese: ‘Sì ma sono incinta’. Ricordo ancora la sua reazione: si è alzato, si è tolto la giacca e serenamente ha risposto: ‘Non sì ma… sì e sei incinta’.” Bevacqua viene così promossa, diventa mamma di Viola prima e di Stella poi, continuando l’attività come dirigente fino al grande cambiamento: l’uscita da Henkel e il ruolo di CEO in Sperlari. Dove porta una leadership autentica, di ascolto e per nulla gerarchica, ça va sans dire.