A caccia di idee in giro per l’Europa
Alessandra Mazzilli, classe 1994, fa parte dell’investment team di Earlybird venture capital e sonda l’Europa a caccia di startup innovative o, meglio, di idee imprenditoriali innovative intorno cui non è stata costruita, ancora, neanche una prima infrastruttura aziendale. Una professione in cui si impara sempre e velocemente qualcosa di nuovo, a suo dire, dove però non si è mai esperti al 100% ma che permette di crescere in fretta sia lavorativamente sia personalmente. Come può piacere un’occupazione in cui si scommette sul futuro con investimenti importanti in aziende che ancora non esistono? Come si capisce se si ha fiuto? “Ci sono lati positivi e negativi, per me il saldo è in attivo. Io l’ho capito facendo esperienza”, risponde Mazzilli. “Nessuno sa all’inizio se è ha naso per realizzare possibili exit di startup da 5 miliardi di euro. I tempi d’investimento per comprenderlo si aggirano sui 10 anni. Certo è che, tra colleghi, partiamo tutti dallo stesso piano e poi, piano piano, s’impara anche a riciclare esperienze meno di successo in futuri successi. Bisogna continuare a imparare e mettersi alla prova”. Allora, proprio perché ha sempre cercato di alimentare la sua “curva di apprendimento”, la manager di oggi (che studia mercati, geografie e fa due diligence) si ricorda bene quali sono stati i meccanismi che l’hanno portata a costruire una carriera.
“Ho una laurea triennale in Scienze economiche e un Master of Science, Economics and Social Sciences, entrambi all’Università Bocconi. Durante l’ultimo biennio, ho svolto un anno di scambio a Boston. Forse i miei studi mi avrebbero portato più naturalmente verso un dottorato di ricerca ma, già sul finire del Master, ho realizzato che volevo imparare un mestiere che mi portasse a perseguire impatti più forti, per me, nell’economia reale”. Mazzilli si cimenta così prima nel multi family office e poi nel mondo food tech con Praesidum e qui il punto di svolta è stato da una parte la conferma di voler continuare a lavorare in società simili “dove si ha autonomia e flessibilità. Dall’altra parte il food tech è un settore molto ampio e insegna che è impossibile essere esperti a 360°. Ci tengo a sottolineare che continuare a imparare non è un’attività fine a se stessa, anzi alimenta l’interesse che a sua volta sprona quotidianamente. Aiuta a rimanere attivamente impegnati nel lavoro e, di conseguenza, contribuisce all’avanzamento della carriera”.
Voler lavorare a stretto con le aziende di tutti i comparti ha condotto successivamente Mazzilli verso l’attuale specializzazione, focalizzandosi sul mondo trasversale delle startup sia con Cavalry sia con Earlybird, per l’appunto. “Lo consiglio”, rilancia subito l’alumna della Bocconi. “Soprattutto a chi si sente intraprendente, soprattutto alle giovani studentesse perché è un mondo ancora poco femminile, anche guardando a livello senior nel lungo periodo. Noi ragazze dobbiamo lanciarci di più, sperimentare, anche se non si è sicure di essere all’altezza”. Ma non è fortemente stressante convivere col dubbio di non essere all’altezza? “Io la vedo da un altro punto di vista, in positivo, come un percorso umile che ti tiene i piedi per terra perché scopri ogni giorno come affrontare sfide inedite. E poi, ripeto, nessuno sa subito se ha fiuto per un mestiere e tanto meno per questo. L’unica via per capire è iniziare presto a fare esperienze lavorative”, ribadisce la manager che, comunque, ha compiuto anche scelte di crescita più personale che non solo professionale, per esempio partecipando allo scambio di un anno a Bangkok durante la laurea triennale: Intenzione: “fare un’esperienza in un continente completamente differente dall’Europa. E in questo, tra l’altro, l’Università Bocconi è stata un aiuto fondamentale così come garantire una preparazione che ti apre i confini nazionali”.
Mazzilli riesce anche a coniugare vita professionale e privata? “Mi sposo a giugno 2025”, risponde. “Risponderò alla domanda tra un paio d’anni. Intanto, mi cimento con l’organizzazione del matrimonio”.